mercoledì 30 gennaio 2019 05:27 Età: 5 yrs

Aeroporti siciliani, co-marketing e altri finanziamenti ai voli

Categoria: Aeroporti, Altri scali, Archivio, Dossier, Low cost, Convegni, Comitati , Aerolinee

 

Persiste l'ipotesi di doppi/duplici accordi e di bandi di gara pubblici!

Dopo le evidenze dell’inchiesta della magistratura sui criteri di assegnazione e registrazione in bilanci (2010-2015) aziendali relativi ai finanziamenti di co-marketing per Ryanair, con l'identificazione di quindici ex amministratori della società di gestione dello scalo Vincenzo Florio di Trapani la questione dei collegamenti aerei con gli aeroporti siciliani è sempre all'ordine del giorno.

Come garantire i voli di quella che viene denominata “continuità territoriale” con bandi di gara a norma di legge? Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) Danilo Toninelli avrebbe sollecitato il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci a coordinare la Conferenza dei servizi per tale finalitàe per gli scali di Trapani e Comiso sarebbero disponibilit 46 milionidi euro.

Un finanziamento ripartito tra 31 mil/euro governativi e 16 mil/euro di provenienza regionale. Ma per quanti anni e quali destinazioni e frequenze? E gli altri scali siciliani con quali sussidi sarebbero sostenuti e da quali fonti? Pubblici e/o privati?

E' certo che le politiche di co-marketing, probabilmente, attivate da olre 20anni su numerosi scali del Belpaese rappresentano una realtà determinante per determinare i volumi di traffico di un aeroporto, magari l'unico sostegno, ma sopratutto un costo “pubblico” non-sostenibile. Quali quindi le soluzioni alternative sono possibili per “salvare” l'operatività su specificati aeroporti?

Le agevolazioni tariffarie per i passeggeri e il supporto “promozionale” alle aerolinee attivate dai due scali siciliani, sono, ad esempio, sinergici con co-marketing simmetrici degli scali italiani di destinazione? L'ipotesi di un doppio “accordo” sottoscritto dallo stesso vettore aereo è plausibile? Magari all'insaputa dei proponenti “regionali” dei rispettivi aeroporti?

Il rilievo di un “anomalo” e non competitivo e/o concorrenziale di accordi co-marekting avulsi da bandi pubblici per l'assegnazione dei suddetti collegamenti, deve, comunque, ancora essere verificato come una eventuale illecita operazione.

Il decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 145 «Destinazione Italia», come modificato dalla legge di conversione 21 febbraio 2014, n.9, è intervenuto sulla questione degli accordi stipulati dalle società concessionarie della gestione degli aeroporti con i vettori aerei, prevedendo l'obbligo di espletamento di procedure concorrenziali per la scelta, da parte dei gestori aeroportuali, dei vettori aerei ai quali di erogare contributi, sussidi o altre forme di emolumento per lo sviluppo delle rotte; in particolare, il suddetto decreto ha stabilito all'articolo 13, comma 14, che per l'erogazione di contributi, sussidi o qualsiasi altra forma di emolumento ai vettori aerei per lo sviluppo di rotte destinate a soddisfare e promuovere la domanda nei rispettivi bacini di utenza, le società di gestione aeroportuali debbano esperire procedure di scelta del beneficiario concorrenziali e trasparenti, in modo da consentire la più ampia partecipazione dei vettori potenzialmente interessati” (stralcio da una interrogazione on. A. Spessotto).