lunedì 15 luglio 2019 18:58 Età: 5 yrs

Aeroporti e i monitoraggi ambientali

Categoria: Aeroporti, Altri scali, Aerobasi, Dossier, Ambiente, Convegni, Imp. acustico, Imp. gassoso, Comitati

 

Alcune note sulle origini degli inquinanti “minori”!

Quanti sono gli scali che hanno predisposto “misure” adeguate per monitorare le emissioni gassose, il sistema idrico, l'impatto acustico, i campi elettromagnetici e lo stato della vegetazione, della flora, della fauna e degli ecosistemi in genere?

Un interrogativo di difficile risposta esaustiva. Una prima difficoltà deriva dalla tipologia e disponibilità di identificare strumenti di monitoraggio adeguati. La loro adozione, la loro efficacia, la loro funzionalità e la loro manutenzione periodica.

Il Sistema di Gestione Ambientale implementato, certificato ISO 14001 fornisce la normativa e la tecnica, almeno in genere, ma quali aeroporti sono dotati e quali sono i risultati a disposizione dell'opinione pubblica?

Decisivo è, comunque, un qualche ente che verifichi l'attendibilità dei risultati. Qualora questi diventano notizie riproposte dagli organi di informazione ufficiali.

Una questione diventata spesso occasione di dibattito tra gestori aeroportuali e comitati dell'intorno aeroportuale è il livello delle emissioni in atmosfera generate dai sistemi aeroportuali. Quali sono le maggiori sorgenti inquinanti? Il traffico aeroportuale, il traffico veicolare, interno ed esterno, le sorgenti fisse si contendono il primato. Ma il monitoraggio della qualità dell’aria, spesso rilevato dall'esistenza di specifiche centraline di Qualità dell’Aria, variamente localizzate, sono adeguate?

Anche quando le centraline fisse che consentono il monitoraggio in continuo, nelle 24 ore, per 365 giorni all'anno del Biossido d’Azoto (NO2); Ossidi di Azoto (Nox); PM10; Monossido di Carbonio (CO); Ozono (O3), le risultanze sono in grado di discriminare l'origine aeronatica da quella terrestre?

Anche il piano di monitoraggio della qualità dell’acqua quando rileva la composizione dei classici parametri chimici, fisici e microbiologici, quali la Conducibilità; pH; Coliformi; Escherichia coli; Enterococchi; Tetracloroetilene (µg/l); Trialometani tot. (µg/l); Durezza; Solfati; Cloruri; Benzene; Magnesio; Torbidità; riesce a scorporare le cause prevalenti?

Anche l'analisi delle emissioni liquide nella rete fognaria, con i sottostanti parametri monitorati devono discriminare le origini: pH; Rame; Piombo; Zinco; Fosforo totale; Tensioattivi totali; Idrocarburi totali; Azoto ammoniacale; COD; BOD5; Solidi Sospesi; Cadmio e Cromo VI.