lunedì 27 maggio 2019 12:10 Età: 5 yrs

Aeroporto Capodichino, era il 2005: una interrogazione “ignorata”?

Categoria: Aeroporti, Altri scali, Capodichino , Pubblicazioni, Safety Security , Archivio, Dossier, Ambiente, Convegni, Imp. acustico

 

Tra il trasloco dei voli su Grazzanise a quello su Pontecagnano!

Responsabilità, standards ICAO-ENAC-EASA, gestione delle operazioni di volo e scenari ambientali, di incidentalità e altro, erano stati oggetto di una “Interrogazione” parlamentare scaturita da un utilizzo liberalizzato delle due testate piste, 06 e 24 ed il sorvolo dei centri storici della città di Napoli.

Nelquadro della Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-02281, Pubblicato il 27 settembre 2005 , Seduta n. 869, l'on. Luigi Bobbio aveva presentato il seguente testo:

Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. -

Premesso:

che presso l'aeroporto di Napoli l'ENAC e l'ENAV, su richiesta della società GESAC, hanno deciso l'annullamento della direzione preferenziale di decollo verso la pianura meno densamente popolata, con l'intensificazione dei decolli in direzione della città Napoli ed il conseguente aumento dei sorvoli a bassa quota su alcuni quartieri della città;

che è stata allo stesso tempo decisa la cancellazione del divieto di sorvolo sulla città nelle ore serali, dopo il tramonto.

che dalla prima metà di aprile 2005 è iniziato un traffico aereo molto sostenuto, che ha creato una forzatura della reale capacità dell'aeroporto in termini di numero di decolli/atterraggi per ora;

che dal mese di maggio 2005 sono state promosse, dai cittadini residenti nelle zone di Napoli interessate dal problema, delle manifestazioni di protesta contro l'inquinamento acustico-ambientale e l'esposizione ai rischi di incidenti aerei;

che dalle dichiarazioni della GESAC si evince una totale disinformazione giustificata da una non meglio specificata fase sperimentale delle strutture aeroportuali, tesa ad installare apparecchiature ad alta tecnologia (DME) in grado di effettuare gli stessi accorgimenti della manovra manuale;

che il Comune di Napoli e l'ARPAC hanno dichiarato a più riprese alla stampa di non essere stati preventivamente informati dal gestore aeroportuale in merito al cambio delle procedure di decollo;

che la GESAC avrebbe deciso il cambio delle rotte per ragioni meramente economiche, in particolare per incrementare i guadagni facendo, altresì, ratificare la propria decisione dal direttore della DCA di Napoli nella persona del successore del dott. Bronzoni;

che prima di tale ratifica la stessa DCA (articolazione locale dell'ENAC), nella persona dell'allora direttore dott. Bronzoni, avrebbe cercato di imporre il veto a tale progetto;

che a seguito di questa sua posizione il dott. Bronzoni sarebbe stato trasferito da Napoli a Roma improvvisamente e repentinamente, con conseguente nomina del nuovo Direttore (evidentemente più attento alle esigenze della GESAC), il tutto, sembrerebbe, con l'assenso della struttura ministeriale;

che Amministratore delegato della GESAC è il dott. Mauro Pollio, ex dirigente di una nota impresa nazionale dedita alla commercializzazione di prodotti alimentari, del tutto privo di precedenti esperienze specifiche nel settore aereo, e che la sua nomina sarebbe, a detta di alcuni, direttamente ispirata dall'attuale Presidente della regione Campania;

che una delle maggiori fonti di guadagno di una società di gestione aeroportuale sarebbe rappresentata proprio dal numero di movimenti degli aeromobili (decolli ed atterraggi) in base al tonnellaggio degli stessi;

che questa sarebbe stata la ragione ispiratrice della decisione della GESAC di varare un provvedimento tale da consentire di aumentare proprio il numero di decolli ed atterraggi;

che per fare ciò la stessa GESAC avrebbe puntato sulla variazione nel senso attuale di quella che in gergo tecnico viene descritta come "la direzione preferenziale di decollo";

che mentre in precedenza quest'ultima era quella in direzione della campagna e della pianura (in gergo tecnico "decollo per 06"), dopo la variazione, a tutt'oggi, per le suddette ragioni di incremento dei guadagni, la direzione di decollo sarebbe stata spostata per "024", ovvero verso la città di Napoli e le sue colline che costituiscono, anche per la brevessima distanza che le separa dalle piste, un naturale ostacolo al decollo degli aeromobili;

che, stando così le cose, del tutto evidente sarebbe, pertanto, il bieco interesse economico della società di gestione GESAC nell'imporre variazioni delle rotte di decollo puntate verso il cuore della città ed i suoi abitanti;

che la società di gestione GESAC, controllata dalla società britannica BAA come azionista di riferimento, vedrebbe la partecipazione del Comune di Napoli e della Provincia di Napoli, ciascuno con il 12,5% delle azioni;

che una tale logica di mero profitto comporterebbe, oltre a pericoli largamente evidenti ed altrettanto largamente sottovalutati di disastro aereo, anche danni attuali e certi sotto il profilo ambientale ed acustico dai costi sociali elevatissimi;

che continuare ad insistere da parte della Regione e degli Enti locali sul modesto aeroporto cittadino ed urbano di Napoli significa penalizzare in maniera certa ed irreversibile il futuro di sviluppo dell'intera regione;

che tale ultima condizione risulta ancor più aggravata dalla totale mancanza di ogni pianificazione circa una diversa e più moderna organizzazione aeroportuale;

che tutta questa vicenda si sta trascinando con una colpevole opera di disinformazione del gestore aeroportuale agli organi di stampa;

che va chiarito innanzitutto l'angoscioso quesito se il master plan di GESAC-BAA e dei loro azionisti possa continuare ad essere operante con il suo obiettivo dichiarato di raddoppiare il traffico e quindi il guadagno, stravolgendo il concetto stesso di city airport ed al solo scopo di garantire reddito ed utili sempre maggiori al gestore nei prossimi lustri ma schiacciando e mortificando ogni giorno i reali interessi di Napoli e innanzitutto il diritto dei suoi cittadini alla salute ed all'incolumità personale,

l'interrogante chiede di sapere:

quali urgentissime iniziative intenda adottare il Ministro in indirizzo per fare immediata e definitiva chiarezza su tutti i gravissimi episodi denunciati in premessa nonché per rimuovere l'attuale situazione acclarandone le responsabilità;

per quali ragioni la società di gestione dell'aeroporto di Napoli, la GESAC, abbia ottenuto l'abolizione della direzione preferenziale di decollo per "06" (verso la pianura meno densamente popolata) e la cancellazione del divieto di sorvolo della città e delle colline circostanti dopo il tramonto;

se siano mai state fatte, ed esistano, una valutazione del rischio ed un conseguente piano di emergenza in caso di incidente aereo, considerando la complessità urbanistica di Napoli e le conseguenti difficoltà nell'eventuale piano dei soccorsi;

se non ritenga di dover porre in essere tutte le possibili iniziative per salvaguardare la salute e l'integrità della popolazione e delle strutture della città di Napoli;

chi ritenga che tragga reale vantaggio da quello che sembra ormai apparire come un ricco feudo aeroportuale.