giovedì 28 marzo 2019 05:07 Età: 5 yrs

Aeroporti e depositi carburante-avio, le zone A, B e C

Categoria: Aeroporti, Altri scali, Aerobasi, Safety Security , Archivio, Dossier, Convegni, Human factor, Piani di rischio, Std ICAO ENAC

 

Sul rischio di incidente rilevante per i serbatoi localizzati nel sedime!

Le criticità associate al “fuel storage”, ai depositi di carburante-avio sono, ovviamente riflesso della capacità/quantità di questi depositi (300mila, un milione, svariati milioni di litri stivati nei contenitori) e il loro posizionamento rispetto alle piste, ai parcheggi degli aeromobili ed alle aerostazioni-terminal passeggeri. L'ampiezza del sedime aeroportuale rappresenta quindi un parametro, un fattore decisivo per identificare una sorta di classificazione della pericolosità (per l’ambiente e per la salute)

Quale sorta di “rischio di incidente rilevante” in qualche modo certificato e magari incorporato nel risk assessment, rischio terzi aeroportuale è stato identificato per gli scali aerei del Piano Nazionale Aeroporti-PNA? Probabilmente anche il Piano di Emergenza Aeroportuale-PEA ed il Piano di Emergenza Esterno-PEE hanno analizzato e valutato il livello di rischio “fuel storage” e predisposto le misure di intervento.

Verifiche ispettive sul Sistema di Gestione della Sicurezza e una specifica attività di pianificazione dell’emergenza in caso di incidente innescato dal “deposito di carburante-avio” e/o conseguente ad un crash aereo. Ma considerazioni relative alla prevenzione dai rischi derivanti dagli incidenti rilevanti e una localizzazione periferica del deposito per ridurre e/o mitigare effetti concatenati devono essere associati alle analisi e studi relativi alla propagazione, valutando stime e scenari di “Individual Risk assessment”, di un “Scenario-based safety risk assessment”, di “Societal Risk assessment” e di “Scenario-based environmental risk assessment”.

Quale categoria nella “Tolerability of environmental risk” potrebbe essere compatibile tra il livello “Catastrophic-Major-Severe-Significant-Noticeable-Minor” nei vari aeroporti del Belpaese?

La FAA riporta: “Security and Risk Management Factors. Tank systems are important to the continued operation of FAA facilities, and they should be listed in security risk and vulnerability analyses as assets. Because of the potential hazards to personnel and property that can result from negligence or damage to tank system locations, the LOB/SO Tank Manager must incorporate appropriate security provisions and safeguards in the Facility Security Management Plan required by FAA Order 1600.69B, Facility Security Management Program. Security provisions must include the requirement for tank systems to be included in inspections and surveys provided by the Servicing Security Element.”

La FAA nelle prescrizioni specifiche quali, Sec. 139.321 — Handling and storing of hazardous substances and materials: These procedures must provide for at least the following: - segnala al punto - (3): “Special areas for storage of hazardous materials while on the airport”.

Ecco quindi che va riproposto l'interrogativo da porre, e rimanda alla localizzazione di questi depositi carburante negli aeroporti del Belpaese. Le documentazioni e pubblicazioni ICAO, IATA-Airport Fuel Storage Capacity, EASA, CAA, FAA, ACI-Airport International e GAO-United States Government Accountability Office a riguardo, hanno, ad esempio circoscritto le tre Zone A, B e C, ovvero le ricadute di una eventuale “esplosione” nel raggio inferiore e 250 metri da tali depositi di carburante-avio, tra 250 e 400 metri e oltre i 400 metri. Dettagli indispensabili ad inquadrare tali esiti “emergenziali” e le conseguenze sono stati presentati anche dal Final Report della HSE-Health and Safety Executive: “Safety and environmental standards for fuel storage sites Process Safety Leadership Group.