venerdì 22 marzo 2019 11:17 Età: 5 yrs

Aeroporto Tessera, masterplan ed una interrogazione

Categoria: Aeroporti, Venezia, Archivio, Dossier, Pubblicazioni, Ambiente, Convegni, Piani di rischio, Std ICAO ENAC, Comitati

 

Tra extra spazi per parcheggi e la V.I.A. e il P.N.A.

Gli scenari hub dello scalo della Laguna, in attesa dell'operatività del MOSE, le mutazioni climatiche con l'innalzamento del livello del mare e un livello del sedime aeroportuale minimo ecco l'interrogazione presentata dall'onorevole Rossella Muroni (LeU)

"Al ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, al ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare. 

Per sapere, premesso che:

con il decreto del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti n. 9 del 19 gennaio 2016 è stato approvato il 'master plan' di sviluppo aeroportuale al 2020 prevedendo, tra l'altro, la conversione a parcheggi di un'area di circa 2,5 ettari in cui insistono circa 970 alberi. Si tratta del residuo di un ex-vivaio, piantumato negli anni ’60, che costituisce un'area tampone tra l'infrastruttura aeroportuale e l'ambito urbano circostante, tra cui l'abitato di Tessera;

l'aeroporto 'Marco Polo' è gestito dalla società di gestione aeroportuale (Save) che ha recentemente fatto richiesta di Valutazione di impatto ambientale (Via) per l'allargamento del master plan ed, in particolare, per la conversione a parcheggi di un'ulteriore area verde di circa 2 ettari contenente circa 260 piante;

nel master plan di cui al decreto ministeriale 19 gennaio 2016 Save non prevede nessun intervento per ricreare un'area verde di dimensioni analoghe come compensazione nei confronti del territorio e dell'abitato di Tessera;

è da rilevare che lo stesso decreto ministeriale 19 gennaio 2016 che approva il master plan aeroportuale ricomprende all'interno del sedime aeroportuale la cosiddetta area 'aeroterminal', accessoria all'area aeroportuale, di circa 17 ettari destinati per circa 10 ettari proprio a parcheggi;

la dotazione di aree a parcheggi dell'aeroporto 'Marco Polo' è pertanto sufficiente agli attuali volumi di traffico come pure alle previsioni di ampliamento, senza il sacrificio delle aree a verde;

la Regione Veneto ha rilevato di non potere dichiarare ufficialmente che l'area verde sia effettivamente classificabile come 'bosco';

chi ha conoscenza della fondamentale funzione di protezione della salute umana e della salubrità dell'ambiente svolta dagli alberi –purificazione dell'aria, regolazione del microclima, riduzione del rumore, drenaggio acque piovane, valore culturale e ricreativo– già riconosciuta dalla legge 14 gennaio 2013 n. 10, non può che essere indignato, preoccupato e decisamente contrario all'azione dannosa qui segnalata;

un'area boscata di latifoglie sempreverdi o di conifere (simile a quella che verrà disboscata) abbatte ogni anno dalle 0,076 alle 0,059 tons di PM 10 (dipartimento biologia ambientale, 2015, università di Roma);

si evidenzia che l'Aps Criaave ha chiesto, con una lettera del 4 gennaio 2019, alla Soprintendenza beni culturali e paesaggistici per il Comune di Venezia di verificare se il progetto esecutivo di Enac (Ente nazionale aviazione civile) e Save di abbattimento del bosco e della pineta, riferiti alla costruzione dei nuovi parcheggi P6 (2° stralcio) e P8 e P9, rispetti la normativa, i vincoli e gli obblighi connessi ad un simile intervento che risulta obiettivamente e innegabilmente un drammatico depauperamento dell'ambiente e del paesaggio–:

se siano a conoscenza di quanto riportato in premessa e se non intendano adottare iniziative per definire una variante al master plan che stralci l'area in cui ricadono i circa 970 alberi dal sedime aeroportuale e la mantenga a verde e, nel caso questo non fosse possibile, avviare un tavolo tecnico con il gestore aeroportuale, affinché si raggiunga un accordo per la creazione di una fascia 'tampone' almeno della medesima estensione di quelle oggetto di intervento;

se non intendano in ogni caso adottare iniziative per avviare, coinvolgendo tutti gli organismi competenti, una riflessione tecnica atta a scongiurare l'ampliamento dal master plan finalizzato a destinare a parcheggio anche la seconda area in cui ricadono circa 230 piante".