sabato 30 novembre 2019 10:47 Età: 4 yrs

Aeroporti, abbattimento alberi e ordinanze, ma senza “demolizioni” sistematiche

Categoria: Aeroporti, Altri scali, Aerobasi, Safety Security , Dossier, Piani di rischio, Std ICAO ENAC, Comitati

 

Dalle proteste dei cittadini per il rispetto del “verde” alla “safety” derogata?

Cosa accade quando alberature e magari “manufatti” localizzati all'esterno del sedime aeroportuale sono identificati come un'ostacolo alla navigazione aerea? Sono gli articoli 686, 707, 709, 711, 714, 718, 1174, 1231 del Codice della Navigazione a definire una questione primaria e che riguarda la sicurezza delle operazioni aeree nel circondario di una pista.

E' compito del Direttore Aeroportuale, in correlazione non solo al Codice della Navigazione italiana del 1942, aggiornato nel 2005, all'Annesso 14 alla Convenzione di Chicago relativa all'aviazione civile internazionale; al Regolamento per la costruzione e l’esercizio degli aeroporti, al Regolamento (UE) 139/2014; alla legge 241/1990 e successive modificazioni e integrazioni; dopo aver verificato gli sforamenti delle alberature e vegetazione (ma dovrebbe esigerlo anche per gli immobili e costruzioni), divulgare una specifica “Ordinanza”.

Il Gestore Aeroportuale dovrebbe immediatamente procedere con l’abbattimento e/o ridimensionamento, capitozzatura della suddetta vegetazione. Ma avviene altrettanto per gli ostacoli rappresentati dagli immobili ed alle costruzioni esistenti, magari edificati prima dell'adozione del Piano Di Rischio, i quali costituiscono ostacolo per la navigazione aerea all’interno e all’intorno dell’aeroporto.

La reattività dei cittadini, tuttavia, scatta immediatamente quando sono gli alberi troppo alti ad essere decapitati e/o abbattuti, mentre nessuna voce e nessun reclamo sembrerebbe concernere le “edificazioni” esistenti. Possibile che solo in corrispondenza di alberi e vegetazioni non esistano ostacoli per la navigazione aerea all’interno e all’esterno dell’aeroporto?

Né ENAC né i cittadini sembrerebbero attivarsi, gli uni con Ordinanza i secondi con querele e denunce.

Se i Sindaci sono “riluttanti” nell'abbattimento di pini secolari, anche quando il gestore aeroportuale lo propone e si impegna a piantumarne altrettanti e/o dieci volte tanto, la battaglia per loro salvaguardia diventa una contesa che i media registrano con passione e sensibilità “sociale”.

Non altrettanto sembrerebbe avvenire dinnanzi all'ipotetica esistenza di “costruzioni” che sforano il piano limitazioni ostacoli previsti negli Annessi ICAO.

Comitati dei residenti, Soprintendenza, associazione ambientalista insorgono, spesso e legittimamente, a tutela di “beni naturalistici storici”, quando, magari, i “vincoli aeronautici ostacoli”, nelle zone sottoposta a obblighi decisivi non hanno altrettanta “attenzione”.

Una sensibilità diversificata tra tutele ambientali e tutele alla navigazione aerea sembrerebbero scontate nel circondario di tante infrastrutture aeroportuali. Perché? Se talora si scontano “deroghe” per le edificazioni precedenti alla Legge 58 del 1963 e all'adozione dell'Art. 707 del CdN, ovvero alla deliberazione del Piano di Rischio dei Comuni Aeroportuali, avviene solo per una diversificata “competenza ambientale e aeronautica” dei cittadini?