lunedì 28 ottobre 2019 10:31 Età: 4 yrs

Aeroporto Linate, riaperto dopo 90 giorni

Categoria: Aeroporti, Linate, Archivio, Dossier, Ambiente, Imp. acustico, Imp. gassoso, Std ICAO ENAC, Comitati

 

Ma sono stati verificati gli impatti ambientali senza il traffico aereo?

Con l'atterraggio alle 18.00 di sabato 26 Ottobre del volo Alitalia proveniente da Roma si è aperta una nuova storia per la pista localizzata a ridosso dell'Idroscalo. Il primo decollo è invece avvenuto nella mattinata del 27 Ottobre con il volo Lufthansa per Francoforte

In tre mesi, coincisi con il trasloco del traffico sulla Malpensa, sono state realizzate numerose opere e lavori che hanno “riammodernato terminal e piazzali oltre al completo rifacimento della pista. Dal 28 Ottobre invece l'operatività dello scalo ha, quasi, ripristinato il traffico dei voli precedenti all'inizio lavori.

Le novità nella zona land-side descrivono la costruzione di una nuova galleria, un restyling complessivo e l'impiego di sistemi ultratecnologici per il sistema bagagli e check in passeggeri (sistemi TAC e 3D per controllo per bagagliai e cargo).

All'inaugurazione erano presenti le massime autorità, quali il presidente dell'Enac, Nicola Zaccheo, ed il direttore generale, Alessio Quaranta, il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli, il sindaco di Milano Giuseppe Sala, i vertici di Sea società di gestione degli scali di Milano, Michaela Castelli, presidente, ed Armando Brunini, amministratore delegato SEA, in aggiunta ad altri qualificatiesponenti istituzionali.

Gli standard di sicurezza (safety e security) sarebbero stati potenziati, ma no sono state fornite notizie riguarndanti eventuali interventi per la mitigazione degli impatti ambientali (inquinamneto acustico atmosferico, acque reflue, impatto volatili e altro) concernenti lo staff aeroportuale da un lato e la comunità dei cittadini residenti nell'intorno dello scalo e di quelli sottostanti alle rotte di atterraggio e di decollo.

Non si segnalano notizie concernenti, ad esempio, l'impatto acustico ed atmisferico registrato nei tre mesi di chiusura dello scalo. Rapportarli alla realtà degl inquinamento della ripresa dei voli avrebbre potuto, infatti, rappresentare non solo uno scenario diversificato, ma anche la consistenza e l'ammontare dell'impatto ambientale generato dal “sistema aeroportuale”.

La rete di monitoraggio ambientale e la localizzazione delle centraline è rimasta immutata e/o sono state aumentate/potenziate le postazioni e migliorate le correlazioni tra rumore e voli al fine di assicurare efficienti e costanti verifiche con i sistemi radar dell'ENAV? E' stata elaborata ed adottata una zonizzazione LVA con l'AEDT?

Quali valutazioni, in tal senso, sono state richieste e ottenute dai Sindaci impegnati in Commissione Aeroportuale? Possibile che il remake del sistema aeroportuale Land-side e Air-side abbia trascurato le ricadute esterne del City Airport con 10 milioni di passeggeri e 100mila voli/anno? Due riscontri statistici, tuttavia, al quale sembrerebbe carente un riscontro “casistico”: perché non sono stati quantificati anche il numero dei cittadini sottoposti alle ricadute ambientali e del risk assessment del più “evoluto” degli scali aerei del Belpaese'