venerdì 20 settembre 2019 10:28 Età: 5 yrs

Aeroporti e le reti di monitoraggio sonore, le centraline M, A e V

Categoria: Aeroporti, Altri scali, Aerobasi, Pubblicazioni, Archivio, Dossier, Ambiente, Imp. acustico, Std ICAO ENAC, Comitati

 

Ma chi e quando, dove e da chi sono “verificate e controllate”?

A chi tocca farle e quale legge prescrive tali checks? In Lombardia le linee guida sono effettuate in relazione alle linee guida regionali di cui alla DGR 808/2005.

Quali procedure sono state adottate nelle altre Regioni del Belpaese?

Quante sono le stazioni/centraline nei tanti aeroporti (aerobasi?) localizzate nella Penisola? Quante della fase di atterraggio e quante nella fase di decollo? Sono analisi e decisioni che spettano alla Commissione Aeroportuale.

Le stazioni/centraline da posizionare sono comunque di tre tipologie.

“Stazioni di tipo M per il monitoraggio del rumore aeroportuale:

sono stazioni in corrispondenza delle quali si deve misurare e distinguere il rumore di origine aeronautica da quello provocato da altre sorgenti, in modo da poter calcolare l’indice LVA;

Stazioni di tipo V per la verifica delle violazioni delle procedure antirumore:

le stazioni che rientrano in questa categoria devono essere situate dove sia necessario attribuire i parametri caratteristici di un evento aeroportuale, in maniera univoca, all’aereo responsabile;

Stazioni di tipo A per il monitoraggio del rumore ambientale:

queste stazioni permettono di misurare il rumore dovuto all’insieme delle sorgenti presenti nell’area circostante e non sono pertanto utili alla determinazione dei parametri e degli indici descrittori del rumore di origine aeroportuale.”