lunedì 28 dicembre 2020 14:15 Età: 3 yrs

PNA: Regolamento 139/2014 e Annesso 14 ICAO, quanti sono a norma e/o in deroga?

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PNA: Regolamento 139/2014 e Annesso 14 ICAO, quanti sono a norma e/o in deroga?

Le regolamentazioni a cui rimandano gli standard nazionali ed internazionali sono, in sintesi, RCEA-Regolamento per la Costruzione e l'Esercizio degli Aeroporti per ENAC-Italia, il Regolamento (UE) n. 139/2014 per l'Europa e all'Annesso 14 ICAO.

Ad esempio:

quando nelle note riguardanti una qualche infrastruttura aeroportuale del Belpaese si legge “le dimensioni “xx” non sono in conformità alle indicazioni dell'Annesso 14 ICAO per piste strumentali” quali interrogativi dovrebbero porsi i tecnici che analizzano masterplan aeroportuali?

Quanto queste “note” sono sottoposte alle verifiche di una Commissione di Valutazione di Impatto Ambientale-VIA e/o di Valutazione di Impatto Strategico-VAS quale riscontri dovrebbero essere evidenziate, qualora siano o non identificate nella lista delle “prescrizioni”?

Ebbene mentre è in corso la revisione del Piano Nazionale Aeroporti!-PNA, i responsabili di ENAC, del Ministero dei Trasporti e del Ministero dell'Ambiente, prima ancora di identificare e definire la riformulazione dei bacini di traffico, degli scali ad interesse domestico, internazionale ed intercontinentale, hanno posto un'adeguato rilievo ai pre-requisiti “fondamentali” della safety aeroportuale?

L'attuale rete degli aeroporti del PNA era stata varata il 27 agosto 2015 e, è obbligatorio chiedersi se, in quella circostanza, erano state valutate le conformità all'Annesso 14 ICAO.

Il testo del  Ministro delle infrastrutture e dei trasporti riferiva:

 

“Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio, ha approvato, in esame definitivo d’intesa con la Conferenza Stato – Regioni, sentita l’Agenzia del Demanio, con il parere del Consiglio di Stato e delle Commissioni parlamentari competenti, uno schema di decreto del Presidente della Repubblica recante l’individuazione degli aeroporti di interesse nazionale, ai sensi dell’articolo 698 del codice della navigazione.

Il decreto individua gli aeroporti e i sistemi aeroportuali di interesse nazionale, quali nodi essenziali per l'esercizio delle competenze esclusive dello Stato, tenendo conto delle dimensioni e della tipologia del traffico, dell'ubicazione territoriale e del ruolo strategico dei medesimi, nonché di quanto previsto nei progetti europei TEN.

Il provvedimento è finalizzato allo sviluppo del settore all’interno di una governance che contemperi le esigenze della domanda di traffico nazionale e internazionale con quelle di sviluppo dei territori, di potenziamento delle infrastrutture necessarie, di utilizzo proficuo delle risorse pubbliche impiegate e di efficientamento dei servizi di navigazione aerea e degli altri servizi resi in ambito aeroportuale.

L’individuazione degli aeroporti di interesse nazionale, quali nodi essenziali per l’esercizio delle competenze esclusive dello Stato, si pone, inoltre, in linea con la programmazione nazionale del settore nonché con la razionalizzazione delle infrastrutture aeroportuali e dei relativi servizi.

In linea con l’obiettivo di razionalizzazione del settore, il provvedimento individua dieci bacini di traffico omogeneo, secondo criteri di carattere trasportistico e territoriale. All’interno di questi, identifica 38 aeroporti di interesse nazionale, scelti sulla base di criteri riconducibili al ruolo strategico, all’ubicazione territoriale, alle dimensioni e tipologia di traffico e all’inserimento delle previsioni dei progetti europei della rete Treanseuropea dei trasporti.

Tra gli aeroporti di interesse nazionale, viene poi riconosciuta una particolare rilevanza strategica a 12 di essi, tra i quali sono stati individuati tre gate internazionali: Roma Fiumicino, Milano Malpensa, Venezia.

I 12 aeroporti di  particolare rilevanza strategica sono stati individuati dando priorità:

- agli aeroporti inseriti nella rete centrale Transeuropea e tra questi, innanzitutto ai gate intercontinentali.

- agli aeroporti inseriti nella rete globale Transeuropea con maggiori dati di traffico.

 

Questa, per esteso, la classificazione individuata.

Dieci bacini di traffico nazionale con 38 aeroporti di interesse nazionale

Nei “dieci bacini di traffico nazionali” individuati, vengono indicati  “gli aeroporti di interesse nazionale”: Nord Ovest (Milano Malpensa, Milano Linate, Torino, Bergamo, Genova, Brescia, Cuneo); Nord Est (Venezia, Verona, Treviso, Trieste); Centro Nord (Bologna, Pisa, Firenze, Rimini, Parma, Ancona); Centro Italia (Roma Fiumicino, Ciampino, Perugia, Pescara); Campania (Napoli, Salerno), Mediterraneo / Adriatico (Bari, Brindisi, Taranto); Calabria (Lamezia Terme, Reggio Calabria, Crotone); Sicilia orientale (Catania, Comiso); Sicilia occidentale (Palermo, Trapani, Pantelleria, Lampedusa); Sardegna (Cagliari, Olbia, Alghero).

Dodici aeroporti che rivestono particolare rilevanza strategica

Per ognuno dei dieci bacini, vengono indicati gli aeroporti “che rivestono particolare rilevanza strategica”: Milano Malpensa e Torino; Venezia; Bologna, Firenze/Pisa; Roma Fiumicino; Napoli; Bari; Lamezia Terme; Catania; Palermo; Cagliari.

Tre aeroporti che rivestono il ruolo di gate intercontinentali

Tra questi aeroporti, tre vengono individuati come “aeroporti che rivestono il ruolo di gate intercontinentali”: Roma Fiumicino, quale “primario hub internazionale”; Milano Malpensa; Venezia.”