lunedì 14 dicembre 2020 08:34 Età: 3 yrs

Reti di monitoraggio acustico: tutto a norma? Si! Ma i Comitati contestano!

Categoria: Aeroporti, Altri scali, Archivio, Dossier, Ambiente, Imp. acustico, Std ICAO ENAC, Comitati

 

Probabilmente, in ogni scalo del Belpaese, i dati ARPA lo certificano!

Alcune note su quello che, purtroppo, i Comitati trascurano!

Ma perché i Comitati aeroportuali protestano per supporti sforamenti quando i Sindaci dei Comuni Aeroportuali la realtà è, invece, del tutto sotto controllo e, infatti, non rivendicano nuove centraline e un monitoraggio più coerente con le proteste dei cittadini?

Come è ben noto una rete di monitoraggio del rumore aeroportuale deve essere in grado di caratterizzare il rumore di origine aeronautica nell’intorno dell’aeroporto. “

L’indice specifico definito dalla normativa nazionale (DM 31/10/97 “Metodologia di misura del rumore aeroportuale”) per descrivere l’inquinamento acustico di origine aeronautica è denominato Livello di Valutazione Aeroportuale (LVA), che fornisce in dB(A) il livello del rumore attribuibile esclusivamente ai movimenti aerei.”

Ogni anno, inoltre, viene registrata una verifica di conformità delle caratteristiche dei sistemi

di monitoraggio del rumore aeroportuale degli aeroporti.

Ecco un primo riscontro.

I Comitati, che protestano e rivendicano un monitoraggio utile a registrare i singoli sforamenti quanto il dato di un “rumore ritenuto comunque eccedente”, sono a conoscenza del dettagliato posizionamento delle centraline, delle congruità della localizzazione in relazione ai percorsi dei decolli e degli atterraggi, del loro numero, della loro tipologia, oltre delle risultanze di conformità delle verifiche periodiche?

Probabilmente sono dati che i Comitati ignorano!

Ma non basta.

I Comitati non sembrerebbero del tutto consapevoli anche, che:

“Ad ogni giornata individuata viene quindi associato l’indice giornaliero LVAj, ricavato dalla composizione del valore LVAd e LVAn che rappresentano, rispettivamente, il livello di valutazione del rumore aeroportuale nel periodo diurno (06.00 - 23.00) e notturno (00.00 - 06.00 e 23:00 - 24:00). Il livello di valutazione aeroportuale giornaliero costituisce la base per il calcolo del Livello di Valutazione del rumore Aeroportuale (LVA), che si ricava eseguendo la media logaritmica dei singoli valori di LVAj sui 21 giorni di riferimento”.

I Comitati, tuttavia, rivendicano l'esistenza di un impatto acustico intollerabile, ben superiore a quello ammissibile dalle normativa nazionali e internazionali.

Ma non basta!

I Comitati manifestano e protestano, con puntuali e dettagliate osservazioni sull'esistenza di un impatto acustico “non tollerabile” anche nella fase delle presentazioni di Masterplan con incrementi dei voli da parte del gestore aeroportuaale.

Una situazione del tutto incongrua.

Gli stessi Comitati in definitiva, a fronte di dati nei limiti registrati dalle reti di monitoraggio e delle compatibilità all'impatto ambientale descritte dai Masterplan, tuttavia, si aspettano che in sede di Commissione di Valutazione di Impatto Ambientale e/o di Valutazione di Impatto Strategico, VIA, VAS e VIS, o, diversamente grazie all'intervento diretto del Ministro dei Trasporti, possa essere riconosciuto un loro diritto “fondamentale”.

Ovvero la bocciatura di un Masterplan e/o il riconoscimento delle eccedenze dell'impatto acustico scaturito dalla rete di monitoraggio.

Possibile? Sono solo fantasie, elucubrazioni di una analisi spesso trascurata, e se coerente del tutto inadeguata?

Aerohabitat è invece convinto che l'impegno dei Comitati aeroportuali debba essere orientato e diretto alla massima trasparenza – acquisizione dei dati e partecipazione alle varie commissioni insediate, comunali ed aeroportuali - delle reti di monitoraggio posizionate (centraline dove e perché) e nella revisione e/o aggiornamento della normativa nazionale sulla “Metodologia di misura del rumore aeroportuale”.