sabato 01 febbraio 2020 11:02 Età: 4 yrs

Aeroporto Trieste: ma con quale futuro?

Categoria: Aeroporti, Ronchi L., Altri scali, Venezia, Treviso, Archivio, Dossier, Ambiente, Low cost, Std ICAO ENAC

 

E' uno scalo periferico, con scarso “appeal” e traffico limitato! Nel Nord-Est!

Con 13.812 voli/movimenti (-10.7%) e 783.179 passeggeri (+1.4%), 276.5 (-34.7%) tonnellate di merce lo scalo di Ronchi dei Legionari nel 2019 è regredita al traffico passeggeri del 2008, quando, peraltro, il volume delle merci era risultato triplo.

Uno scenario che deve preoccupare, sia come dato comparativo con i restanti scali del NordEst e della categoria degli scali periferici, ma sopratutto con le dichiarazioni e le attese della scorsa primavera 2019.

Nell'illustrazione del Piano industriale 2016-2020 avvenuto nelle Commissioni I e IV della Regione FvgG il traguardo del milione/anno di passeggeri era stato proposto come un risultato minimale.

L'ingresso ufficiale di F2i nella società di gestione dell'aeroporto di Ronchi dei Legionari

- FVG Aeroporti S.p.A con il 55% del capitale di Aeroporto Friuli Venezia Giulia S.p.A.

La Regione Autonoma Friuli - Venezia Giulia continua a mantenere il 45%, ma con quali nuovo prospettive e scenario di rilancio è possibile perseguirlo e realizzarlo?

Ma se nelle note del Profilo aziendale sul web dello stesso aeroporto (https://triesteairport.it/it/corporate/lazienda/aeroporto-fvg/profilo-aziendale-1/ ) si legge: “Come gestore aeroportuale, Aeroporto Friuli - Venezia Giulia S.p.A. si occupa dello sviluppo, della gestione, della progettazione, realizzazione e manutenzione degli impianti e delle infrastrutture aeroportuali di Ronchi dei Legionari”, a chi tocca promuovere e incentivare i collegamenti aerei e le destinazioni?

Qualora i voli e le destinazioni operati dalla Ryanair sia vincolati da specifici accordi di co-marketing con enti, aziende e istituzioni locali, ad esempio, cosa accadrebbe qualora il nuoco accordo debba essere sottoposto a regolari gare d'appalto” come disposto della UE?

La condivisibile policy di potenziare le operazioni di collegamento (hub & spoke) con aeroporti a vocazione internazionali e intercontinentali da quale soggetto potrebbe essere finanziata?

Le ridotte capacità attrattive del polo aeroportuale regionale, sia a livello turistico/commerciale, associato a una popolazione di solo 1.210.000 milioni di abitanti e alla offerta competitiva dei voli da Venezia-Tessera e Treviso-Canova, Verona-Villafranca (oltre a Lubiana), inquadra difficoltà primarie per il potenziamento dei voli e il rilancio dell'infrastruttura aeroportuale di Ronchi dei Legionari. L'acquisizione di alcuni voli, magari non giornalieri su alcune destinazioni stagionali point-to-point non assicura qrandi risultati in termini di passeggeri trasportati. Quali prospettive quindi per uno scalo con una “potenzialità” periferica e secondaria?

Come è noto il PNA-Piano Nazionale Aeroporti ha configurato nel bacino Nord-Est il ruolo strategico dell'aeroporto di Venezia, sono di interesse nazionale Verona, Treviso e Trieste ed un analisi del contesto riferimento, ossia della catchment degli abitanti nelle immediate vicinanze, non serviti da altri aeroporti, appare alquanto critica per Ronchi dei Legionari.

Il bacino territoriale di Trieste-Airport raggiungibile entro 60 e/o 90 minuti di auto/treno si sovrappone e/o è influenzato dai bacini di traffico degli altri scali. Che hanno una maggior “offerta” di voli e destinazioni. L’elevata concorrenzialità dell’area del Nord-Est è un parametro pregiudiziale per le prospettive dello scalo della Regione FVG. Ma sono analisi ben note alle amministrazioni della stessa Regione FVG, come lo sono per i gestori aeroportuali.

In questo contesto territoriale, in mancanza di alternative praticabili, non era, forse, meglio cedere la maggioranza societaria del Trieste Airport SPA alla SAVE di Venezia-Tessera? L'ipotesi di una SAVE che controlla Treviso-Canova, Verona-Villafranca, con Trieste avrebbe potuto distribuire la sua rete operativa su quattro scali, evitando l'attuale marginalità? E magari decongestionare l'impatto ambientale e diminuire la coesistenza-compatibilità con il territorio di quei tre scali veneti?

Perchè non è stato fatto? In fondo i quattro scali del NorDEst operano, lo ha, da tempo, inquadrato il Piano Nazionale Aeroporti-PNA, nello stesso bacino di traffico operativo e concorrenziale.