giovedì 09 gennaio 2020 09:09 Età: 4 yrs

Aeroporti: studio epidemiologico/salute e V.I.S. dei residenti

Categoria: Aeroporti, Altri scali, Aerobasi, Archivio, Dossier, Ambiente, Convegni, Imp. gassoso, Imp. acustico, Human factor

 

Tuttobene? Ma i Report - se fatti - non sono condivisi dalla popolazione: perché?

I cittadini che popolano l'intorno delle piste delle infrastrutture aeroportuali che movimentano 10.000 e/o 100.000 e/o 250mila voli/anno potrebbero non condividere le risultanze delle Valutazione di Impatto Ambientale-VIA e Valutazione di Ambentiale Strategica-VAS dei masterplan aeroportuali proposti con regolarità per fronteggiare l'incremento del traffico aereo locale e mondiale. Il rituale Decreto del Ministro dell’Ambiente e di Tutela del Territorio, la stessa Direzione Generale Ambiente Energia e Reti Tutela Ambientale - Valutazione di Impatto Ambientale della Regione competente e la relativa attivazione di specifici studi epidemiologici sullo stato di salute dei residenti in vicinanza di altrettanti aeroporti, alla fine non fanno che confermare la “compatibilità” e “coesistenza” tra la comunità e l'aeroporto.

Gli studi epidemiologici inquadrano tre tipi di analisi:

-uno studio epidemiologico preliminare relativo ad incidenza e mortalità dei principali gruppi di patologie (con particolare attenzione alle cause oncologiche);

-uno studio epidemiologico finalizzato a valutare il consumo di alcune categorie di farmaci;

-uno studio trasversale per valutare attivamente, tramite somministrazione di un questionario e misurazione della pressione arteriosa (PA), parametri quali frequenza di ipertensione, insofferenza al rumore (“annoyance”) e disturbi del sonno fra la popolazione residente in prossimità degli Aeroporto.

Ma ecco affiancando gli studi epidemiologici sulla salute dei residenti ecco affermarsi anche la Valutazione di Impatto sulla Salute (VIS) dei residenti.

Con uno scenario attuale e futuro, di medio e lungo periodo.

Obiettivi della VIS sono:

tutelare la salute integrando conoscenze e competenze in maniera multidisciplinare; – definire in maniera trasparente procedure e metodi per la stima degli effetti potenziali sulla salute di una popolazione;

valutare in modo sistematico diverse fonti di dati e metodi analitici, includendo i contributi degli stakeholder;

identificare e classificare gli impatti positivi e negativi e propone interventi per la prevenzione e riduzione di questi ultimi;

produrre una base di informazioni sulla popolazione locale, dello stato di salute e dell’ambiente attraverso lo sviluppo di indicatori sanitari e misurazioni ambientali per il monitoraggio;

identificare le migliori soluzioni e realistiche raccomandazioni per il monitoraggio e la gestione degli effetti attesi;

includere una forma di partecipazione degli stakeholder secondo modalità e tempi opportuni e interagire con le figure amministrative e politiche ai fini della migliore definizione del progetto e delle raccomandazioni.

In questi ultimi anni sono molto cresciute le preoccupazioni della popolazione relativamente ai problemi ambientali e per la salute causando, sempre più spesso, conflitti sul territorio per la scarsa considerazione che la salute ha nelle valutazioni di carattere ambientale.

La VIS rappresenta uno strumento efficace in grado di ridurre tali conflitti, poiché pone un accento particolare ai processi comunicativi e partecipativi promuovendo il coinvolgimento dei diversi stakeholder fin dalle prime fasi della valutazione. Per la corretta predisposizione di una VIS è quindi necessario che il proponente (ovvero il soggetto che deve svolgere lo studio VIS secondo quanto stabilito dalla legge) coinvolga, dalle fasi iniziali, esperti del settore ambientale e sanitario, istituzioni locali e altri attori della comunità, facilitando anche la partecipazione della popolazione che principalmente subirà le conseguenze determinate dalle modifiche che l’opera apporterà sul territorio.

Alcune categorie di soggetti che rientrano tra gli stakeholder sono:

organizzazioni di cittadini;

residenti; – fornitori di servizi;

ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale), ASL (Aziende Sanitarie Locali), altre amministrazioni ai diversi livelli territoriali;

imprese locali;

industrie o grosse imprese;

agenzie pubbliche;

organizzazioni non governative;

soggetti nel settore della ricerca;

corporazioni di professionisti.

Alla fine, anche la VIS-Valutazione di Impatto sulla Salute dei residenti. Come lo Studio Epidemiologico, non farà altro che confermare la “compatibilità” e “coesistenza” tra la comunità e l'aeroporto?

Magari con una serie – numerosa - di “prescrizioni”.