martedì 07 luglio 2020 07:07 Età: 4 yrs

Aeroporto Napoli, Interrogazione su una rinnovata urbanizzazione esterna

Categoria: Aeroporti, Capodichino , Pubblicazioni, Archivio, Dossier, Piani di rischio, Std ICAO ENAC, Comitati , Aviation topics

 

Capodichino, progetti tra Piano di Rischio e Rischio Terzi.

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

Al Sig. Sindaco di Napoli p.t.

Oggetto: Progetto di rigenerazione urbana nell’area dell’Aeroporto di

Capodichino.

 

Premesso che

in questi giorni abbiamo letto, sul quotidiano la Repubblica, un'intervista al dott.

Barbieri, A.D. della società Gesac Spa, concessionaria dello scalo di Capodichino e

partecipata dal Comune di Napoli e dalla Città Metropolitana. Il dott. Barbieri, nei 20

punti di rilancio della città, proponeva di “costruire alberghi e strutture turistiche” nei

pressi dell’aeroporto di Capodichino.

Evidenziamo che nei pressi dell’aeroporto di Capodichino non esistono libere zone

edificabili, anzi lo stesso è costretto tra abitazioni, opifici, chiese, beni monumentali,

ospedali, zone commerciali, tanto che il vigente Piano Regolatore del Comune di

Napoli ne ha previsto la delocalizzazione, con destinazione dell’area a verde.

Il Consiglio Comunale, nella seduta del 19 febbraio 2018, ha approvato con la

deliberazione n.5 il Piano di rischio aeroportuale, proposto dalla Giunta con

deliberazione n. 725 del 21 dicembre 2017.

Considerato che

- questo dovrebbe essere ben noto all’Assessore ai beni comuni e all’urbanistica prof.

Piscopo, e che lo stesso Assessore in un’intervista successiva in cui pare rispondere

all’A.D. Barbieri parli di “piano di rigenerazione” facendo intendere di fare

riferimento all’ex complesso ospedaliero del Leonardo Bianchi, di proprietà della

Regione, composto da 53 palazzine distanti appena 60 metri dalla pista 06

dell’aeroporto, abbandonato da alcuni decenni, che lo stesso Ente Regione pare

abbia messo in vendita per 600 milioni;

- l’aeroporto di Capodichino per la sua posizione al centro della città, e con il sorvolo

di decine di migliaia di aerei all’anno, è al centro di roventi polemiche da parte di

cittadini e comitati che ne chiedono non la chiusura, essendo determinante per la

nostra economia, ma la delocalizzazione già prevista da anni;

- né Comune, né Regione hanno titolo a variare il Codice della navigazione che vige

nel sedime aeroportuale (DL. 96 del 9 maggio 2005 e D.L.151 del 15 marzo 2006)

che introduce la valutazione del rischio derivante dalle attività aereonautiche, ed il

capo III del CdN che introduce vincoli sulle proprietà private nelle aree limitrofe

agli aeroporti ed in particolare l’art.707 che prevede l’adozione di piani di rischio

con lo scopo di rafforzare tramite un finalizzato governo del territorio i livelli di

tutela nelle aree limitrofe agli aeroporti in particolare le zone A;

- nella prima pagina del PRA si vede che il complesso del Leonardo Bianchi è situato

in una zona ove è impossibile costruire fantomatici alberghi, né è possibile

aumentare il carico antropico;

- l’iter di approvazione del PRA è stato oggetto di puntuali osservazioni e

controdeduzioni da parte del Comitato NO-FLY ZONE di Napoli e di Assoutenti

Città Metropolitana.

TANTO PREMESSO SI INTERROGANO

Il Sindaco, l’Assessore ai beni comuni e all’urbanistica e l’Amministrazione a fornire

urgenti chiarimenti agli interroganti sul menzionato piano di rigenerazione, se questo

interessi il complesso di proprietà della Regione Campania Leonardo Bianchi, se la

Regione sia ben informata circa i vincoli di legge esistenti ad ogni trasformazione o

aumento del carico antropico umano in zona A del sedime aeroportuale come da legge

vigente, se siano a conoscenza di missive, o interessi palesati, da parte della società

GESAC o della capogruppo F2I, circa queste iniziative, e se i Consiglieri della parte

pubblica siano stati messi a conoscenza di queste iniziative o di interessi palesati.

 

I Consiglieri Portavoce del Gruppo Consiliare M5S

Marta MATANO Matteo BRAMBILLA