Nettuno e Bedizzole-Brescia, precipitano due ultraleggeri

Un pilota deceduto, nel secondo feriti i due occupanti, grave il pilota. Il primo schianto è avvenuto il pomeriggio di Domenica 7 ottobre. Pochi minuti dopo il decollo dall'aviosuperficie di Bedizzole, avvenuto intorno alle 17.00, con un gran boato, i residenti di una casetta con giardino hanno scoperto il velivolo che aveva frenato la sua corsa sul muro esterno della stessa costruzione, in via Ticino, nell'area industriale le paese

Il pilota 79enne e il passeggero di 47 anni sono stati immediatamente soccorsi e trasportati in all'ospedale

con ambulanze e l’elisoccorso. Lo stesso velivolo, non si sa per quali cause, sarebbe stato coinvolto in un atterraggio di emergenza. Al momento l'inchiesta sull'incidente è di competenza dei Carabinieri. Non sappiamo se ENAC ed ANSV saranno coinvolti e/o cointeressati da queste indagini!

Il secondo incidente, avvenuto anch'esso domenica, intorno alle 20.00, in località Le Grugnole a Nettuno, il pilota di 77anni è la vittima. La ricostruzione della dinamica incidentale propone uno scenario del pilota che si stava preparando all'atterraggio schiantandosi – per una qualche ragione che dovrà essere analizzata- in un canneto nei pressi della pista Arma Fly. I soccorsi , vigili del fuoco e 118 hanno trasportato il pilota all'ospedale Riuniti, dove è deceduto per le conseguenze del violento impatto. 9 Ottobre 2018

Pravisdomini, Martedì 8 Maggio, ultraleggero trancia cavi elettrici

Era in atterraggio sulla pista in erba di 600 metri 15/33. L’ultraleggero era decollato dal Gino Allegri di Padova con destinazione questa pista privata di Pravisdomini in Friuli. Il pilota e il passeggero – riportano le scarne notizie disponibili – avrebbero intrapreso un atterraggio di emergenza-fortuna in seguito a un qualche dinamica che avrebbe reso incontrollabile il velivolo. La ricostruzione della dinamica dell’accaduto ha evidenziato l’interruzione dei cavi-fili elettrici di media tensione nel paese di Barco e circa 140 abitanti senza elettricità a seguito, appunto, del trancio da parte dell’ultraleggero. L’evento sarebbe accaduto intorno alle 10.00 del mattino, nella fase di avvicinamento alla pista, in discesa, con, probabilmente conseguente perdita positiva del controllo del mezzo. I due occupanti del velivolo, comunque, sarebbero risultati illesi. Il pronto intervento dei vigili del fuoco del Distaccamento di San Vito al Tagliamento ha circoscritto e tutelato l'ultraleggero che dovrà essere sottoposto a verifiche tecniche e manutenzione. Sono intervenuti anche i carabinieri di Azzano Decimo. 10 Maggio 2018

Roma - Aeroporto Urbe, ultraleggero sui binari in atterraggio

Gravi i due occupanti, sono stati ospedalizzati dai soccorsi. L’incidente è occorso nel pomeriggio di sabato 28 Ottobre 2017 in prossimità della pista dell’aeroporto dell’Urbe sulla strada Salaria 746 e a poca distanza di un distributore di benzina. L'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv) ha aperto la rituale inchiesta di sicurezza sull'incidente che ha coinvolto un velivolo ultraleggero certificato Tecnam P92JS, immatricolato I-Cort. Alcune testimonianze hanno riferito – riportano i media – come dopo aver colpito un’alberatura di circa 10 metri il velivolo si sia schiantato su uno dei due binari del treno di Alta Velocità Freccia Rossa. Nel frangente dell’impatto su una dei due binari, sull’altro sarebbe transitato uno di questi treni. La stessa linea ferroviaria Roma-Firenze è stata, quindi, interrotta e ripesa solo dopo circa 90 minuti. A seguito della rimozione del velivolo incidentato. Dei due occupanti il pilota avrebbe riportato le ferite più preoccupanti. Meno gravi le condizioni del passeggero sessantenne. Le prime ipotesi sulle causa/concause dell’incidente inquadrano il possibile guasto/avaria tecnica e/o un errore umano o una loro coincidente evento. In primo piano anche questo incidente evidenzia, comunque, le problematiche delle piste di volo, siano queste aviosuperfici, piste di aviazione generale in genere e/o di aviazione commerciale in prossimità di rilevanti centri abitati, viari, ferrovie, distributori di benzina per auto e/o localizzazioni di attività industriali/commerciali critiche. Piani di rischio e rischio terzi per attività di volo nel centri di città storiche si afferma come uno strumento di analisi e verifica essenziali per garantire la sicurezza delle operazioni di volo e la tutela dei cittadini residenti e/o in circolazione. 30 Ottobre 2017

Deltaplano, ancora un incidente, stavolta a Borso del Grappa

E’ accaduto nella giornata di Lunedì 23 Ottobre. E’ toccato ad un pilota tedesco di 63 anni. Si è schiantato contro un camper nel parcheggio Garden Relais (Borso del Grappa è un Comune in Provincia di Treviso - situato alle pendici del Grappa) e i soccorsi non hanno fatto altro che recuperare il corpo della vittima. E’ stata una manovra errata e/o un qualche inconveniente tecnico? Il pilota - rivelano i media – era impegnato nella fase di discesa atterraggio quando la traiettoria del deltaplano ha finito la sua corsa contro il camper nel primo pomeriggio di Lunedì 23 Ottobre. Lo scorso 18 ottobre altro parapendio/deltaplano lanciatosi dal Monte Panettone (Dolomiti di Braies – Val Pusteria) si era schiantato sulla strada provinciale 140. Anche in quella occasione il pilota era risultato la sola vittima dell’incidente. Irrisolto ancora una volta l’interrogativo sulla causa/e e rimanda all’errore umano e/o all’inconveniente tecnico e/o alle condizioni meteo critiche. 24 Ottobre 2017

Moncucco Vische-Piemonte, precipita Cessna 172

Ansv ha aperto una inchiesta. E’ un velivolo che è in servizio dal 1956 e sono stati prodotti oltre 40mila esemplari. Nelle numerose varianti del Cessna 172 è, comunque, un monomotore quadriposto ad ala alta da turismo e addestramento è ancora in produzione.

L’incidente che ha coinvolto nella mattinata di venerdì 13 ottobre il Cessna 172, immatricolato I-MIKJ, è avvenuto nella fase di atterraggio sull’aviosuperficie di Moncucco Vische (Torino). Il velivolo avrebbe colpito un edificio-struttura, il Club house del campo di volo Barone Rosso, attigua alla pista. L’aeromobile sarebbe risultato distrutto e i due occupanti sarebbero stati rapidamente trasportati, feriti, all’ospedale di Ivrea in gravi condizioni. Sono il pilota istruttore e l’allievo pilota. Non si hanno notizie circostanziate sulle condizioni meteo sul campo, anche se alcuni media riportano l’esistenza di una situazione nebbiosa imprecisata, e neppure di eventuali difficoltà nel volo e/o anomalie tecniche nel mezzo aereo. 14 Ottobre 2017

Parapendio: due incidenti in due giorni

Sabato e domenica 7 e 8 Ottobre. Le notizie raccolte dai “media locali” sono circostanziate anche se limitate nei dati. Convinti che, comunque, Aeroclub d’Italia, ENAC o altro soggetto delegato registri questi incidenti, inconvenienti gravi o altro o come sono identificati, in una casistica del Belpaese, riportiamo, quanto, e con difficoltà è possibile recuperare on-line e/o per contatti telefonici.

Il primo dei due incidenti è accaduto in Veneto sabato 7 Ottobre a Semonzo nella frazione Borso del Grappa. Nei pressi del Garden Relais di Via Caose. Un impatto “pesante” nella fase di atterraggio avrebbe coinvolto una persona di 44 anni di Fontaniva. I soccorritori avrebbero riscontrato immediatamente le gravi condizioni del pilota, prontamente intubato e trasportato in elisoccorso all'ospedale Ca' Foncello di Treviso.

Il secondo incidente è stato registrato in provincia di Reggio Calabria domenica 8 Ottobre. La località è la frazione Pizzolo del comune Bagnara dove il “pilota” sarebbe precipitato dal parapendio in volo. Il recupero sarebbe avvenuto ai margini di una parete rocciosa quasi verticale che si affaccia sullo stretto. Sarebbero intervenuti i Vigili del fuoco del distaccamento di Bagnara e una squadra Speleo Alpino Fluviale e, data l’ora tarda, anche con un carro luce della sede centrale. Il soccorso sarebbe risultato difficoltoso a causa dell’intensa vegetazione e per la presenza di cavi elettrici. Per raggiungere l’incolume pilota, rimasto impigliato e intrappolato, i soccorritori avrebbero eseguito un’arrampicata di circa 180 mt. Non sono state riportate notizie specifiche relative alle cause/concause originanti i due incidenti. 11 Ottobre 2017

Padenghe del Garda, 7 Ottobre, precipita ultraleggero “avanzato”

Ma quali sono i numeri della flotta VDS in Italia? La vittima è un 79enne alla guida di un ultraleggero P2002, immatricolato I-8662, precipitato in circostanze al momento ignote. Il velivolo si è incendiato determinando ustioni gravissime sull’unico occupante: probabilmente è morto carbonizzato.

ANSV, Agenzia nazionale per la sicurezza del volo in un comunicato dello stesso giorno dell’incidente, 7 ottobre 2017, ha segnalato l’apertura di un'inchiesta di sicurezza sull'incidente occorso intorno alle 16.00 di sabato presso Padenghe sul Lago del Garda.

L’impatto con il terreno è avvenuto sulle colline tra Padenghe e Soiano e sul luogo sono intervenuti i carabinieri di Salò, gli agenti della Locale e i vigili del fuoco.

Il volo da diporto o sportivo (VDS) è una realtà in continua espansione anche in Italia e fra i compiti che il decreto legislativo n. 66/1999 ha assegnato all’ANSV c’è anche quello di monitorare gli incidenti occorsi agli apparecchi per il volo da diporto o sportivo (VDS), a quei mezzi, cioè, individuati dalla legge 25 marzo 1985 n. 106 (deltaplani, ultraleggeri, parapendio, ecc.).

Ma quanti sono i velivoli VDS in circolazione? Da uno stralcio del Rapporto informativo ANSV 2016Rapporto investigativo ANSV 2016 riportiamo a riguardo:

“Al 31 dicembre 2016 l’Aero Club d’Italia aveva rilasciato complessivamente 55.415 attestati di pilotaggio

di cui 3.569 al pilotaggio di VDS “avanzati”. In particolare nel solo 2016, sono stati rilasciati 1176 attestati. Per quanto riguarda i mezzi, sempre alla fine 2016 ne erano stati identificati (il dato riguarda soli quelli provvisti di motore, che sono assoggettati a registrazione presso AeCI) 12.719, di cui 1252 nella categoria degli apparecchi qualificati “avanzati”. In particolare nel solo 2016, sono stati identificati 327 apparecchi”.

Ma quanti sono gli ultraleggeri, quali i numeri dei deltaplani, dei parapendio e assimilabili (motoalianti; pendolari (comandati su due assi con lo spostamento del peso); paramotore (parapendio con imbrago, dotato di motore); tre assi (dotati di comandi sui tre assi spaziali: rollio, beccheggio ed imbardata); autogiri; elicotteri)? 9 Ottobre 2017

 

Quattro ultraleggeri-autogiro in vacanza e in emergenza

Uno stato di allerta e operazioni di volo del tutto inconsuete in FVG. Ma il volo in formazione con quattro velivoli e/a vista, è, forse, una procedura operativa compatibile con la normativa internazionale transfrontaliera e di quella prevista dalla Comunità Europea?

Nel tardo pomeriggio di martedì 26 Settembre (dopo ore 18.00 locali) il lancio di mayday in inglese (su quale frequenza?) da parte di un pilota in volo ha messo in allarme lo spazio aereo del Friuli Venezia Giulia.

Coinvolta e protagonista una pattuglia di quattro velivoli autogiro provenienti dalla Repubblica Ceca con destinazione una qualche – ignorata - località del Belpaese. La pianificazione del volo collettivo è stata interrotta dal “mayday” che dichiarava, nel contempo, una emergenza nel carburante imbarcato e un incidente tra due dei quattro autogiro. Non avrebbero avuto a bordo abbastanza carburante a raggiungere la destinazione prevista, anche se al momento ancora non nota. Probabilmente, inoltre, nel corso del volo in formazione due di essi si sono toccati in qualche fase del volo.

Le informative a riguardo, a 24 ore degli eventi, sono ancora imprecise anche se sono avvenuti atterraggi su piste diverse per i quattro ultraleggeri. Uno è atterrato sulla pista di Campoformido, altro all’aviosuperficie di San Mauro di Premariacco, in provincia di Udine. Vigili del fuoco, commissariato di polizia di Cividale e 118 hanno cercato di inquadrare una realtà operativa in corso in frangenti critici e senza adeguate informative. Un terzo velivolo, con feriti minori, sarebbe invece atterrato in Slovenia, mentre del quarto non ci sono registrate notizie circostanziate. Anche dopo 24ore. Non si hanno avuto, comunque, notizie di danni e infortuni a mezzi e restanti piloti imbarcati. Probabilmente i quattro autogiro avevano a bordo due persone l’uno. 28 Settembre 2017

 

Ponte Vecchio a Firenze: denunciato 14enne che fa volare drone

Massimo rigore, quindi! Grazie all’intervento dei carabinieri, nella serata di sabato 23 Settembre – erano circa le 10 di sera – è stato sorpreso l’autore di voli-con-drone per riprese aeree e fotografie dall’alto in una località di massimo turismo. La sorpresa ha evidenziato il “manovratore” in un 14enne localizzato nei pressi del ponte alla Carraia. Si suppone che l’avvistamento e la segnalazione sia avvenuta da parte di altri visitatori e cittadini (con una telefonata al 112) e che ciò non sia il risultato di un monitoraggio-radar organizzato da un qualche soggetto-pubblico delegato a tale individuazione e protezione del territorio e dei cittadini.

La conclusione ha portato al sequestro del “drone” e l’immediato affidamento dell’autore dell’infrazione alle normative ENAC ai legittimi genitori, abitanti nella stessa zona del “reato”. Il 14enne disponeva, peraltro, di un drone con telecamera e relativa consolle e operava in una zona correlata all’attività di volo dell’aeroporto di Firenze-Peretola. E lo stesso soggetto “identificato” non disponeva della specifica autorizzazione rilasciata da ENAC.

Tutto bene quindi? L’operazione evidenzia un adeguato livello di controllo e monitoraggio del territorio o rappresenta piuttosto un’occasionale e fortuita e/o selettiva iniziativa nei riguardi di un soggetto particolare/peculiare? La circostanza consente, tuttavia, almeno una breve, quanto sintetica, annotazione.

Per quale ragione non si è individuato il ruolo degli stessi genitori? Perché, invece, non inquadrare, una più vasta e generalizzata “cultura” dell’utilizzo liberalizzato dei droni?

L’accusa comminata rimanda, probabilmente, ad esercizio abusivo della navigazione e per esercizio abusivo di professione, in quanto sprovvisto di titolo idoneo al comando, perciò l’attività di volo è facilmente accessibile e acquisibile anche da minori e senza aver svolto alcun corso specialistico e/o specifico. Anche questa circostanza rimanda ad una questione, comunque, ancora irrisolta.

L’attività dei droni, il ruolo e le abilitazioni degli operatori e le certificazioni al volo e autorizzazioni rilasciate da ENAC e da altri soggetti delegati, al monitoraggio by radar a bassa quota – nei pressi degli aeroporti, aviosuperfici e piste in genere – rappresenta una “faccenda” ancora lontana da una soluzione soddisfacente. 26 Settembre 2017

Alessandria, 17 Settembre, Domenica: era precipitato altro ultraleggero

Era un velivolo autocostruito. Lo schianto è avvenuto intorno alle 17.30 sotto lo sguardo di testimoni e amici, subito dopo un saluto del pilota agli astanti. L’incidente è stato localizzato pressi dell’aviosuperficie di Quargnento, in strada Croci, dove ha sede una pista per aeromodelli. Il pilota di 59 era socio dell’attività del club di aeromodellisti (Aama - Associazione Aero Modellisti Alessandria) ma era invece decollato dalla pista di Mantovana ed era impegnato in una virata per ritornare all’atterraggio sulla pista di partenza. Quali le cause, per quale ragione sarebbe avvenuto una sorta di perdita di controllo del mezzo, un vento improvviso, un malore del pilota, per un qualche ulteriore fattore umano e/o una piantata motore? 20 Settembre 2017

Aereo ultraleggero precipita, poco dopo il decollo e accanto alla pista

Una vittima: il pilota. Tutto è avvenuto dopo la fase di decollo dalla pista dell’aeroporto Paolucci di Pavullo nel Frignano, intorno alle 11.00 del mattino di Domenica 17 Settembre. Alcuni testimoni avrebbero riferito di un velivolo sopra le case del centro abitato, impegnato in una condotta “instabile” e, susseguente, tentativo di rientrare all’atterraggio. E’ invece precipitato nell’immediata prossimità della stessa pista. Il pronto intervento dei soccorsi, del personale medico e dei Vigili del Fuoco, non ha potuto che constatare il decesso del pilota di 65anni. 18 Settembre 2017

Domenica 27 agosto, precipita deltaplano nel Senese

Dalla casistica dell’intenso week-end di voli. L’evento incidentale è stato registrato in prima mattinata, intorno alle 08.00 ed ha coinvolto un cittadino senese di 53 anni, alla guida di un deltaplano a motore. L’area della caduta è quella di Radicofani. Testimoni hanno segnalato l’evento ai vigili del fuoco che sono intervenuti in località Fonte Antese. Il pilota è stato trasportato – con alcune fratture – al policlinico delle Scotte con l'elisoccorso.

I media locali riferiscono come la presenza dei Carabinieri avrebbe permesso di inquadrare la possibile dinamica e causa dell’evento: il deltaplano a motore in volo sulla Val d’Orcia sarebbe improvvisamente precipitato: errore del pilota e/o cause tecniche.

28 Agosto 2017

Precipitano parapendio: anche il 22 Agosto

Solo in FVG, nella giornata, tre eventi incidentali! Il quadro, la casistica incidentale della flotta dei parapendio (ma anche deltaplani e ultraleggeri e droni e altro) non è una analisi di immediata registrazione e verifica. Chi li rileva, chi li denuncia? Quando non avvengono “incidenti” gravi con danni e vittime anche i media “locali” trascurano tali cronache. E’ un dato di fatto inevitabile.

Se la cronaca giornalistica-televisiva-newslocali ad esempio rilanciano la notizia di un parapendista ferito sul versante del monte Boscatz (era decollato dal Monte Stol in Slovenia) e, grazie all’intervento del soccorso alpino e la guardia di finanza di Tolmezzo al lavoro nella zona tra il monte Brancot e Trasaghis – coinvolto il cittadino polacco, G. J. K., con una frattura esposta della tibia, ecco altri due casi nella stessa giornata di Martedì 22 Agosto.

Nello stesso pomeriggio sarebbero state pervenute altre due richieste di soccorso per parapendisti.

Una nella zona di Maniago in Provincia di Pordenone, stavolta nella zona del Monte Valinis. Un testimone visivo avrebbe segnalato la scomparsa tra le alberature di una selvaggia zona boschiva. Una caduta in discesa libera incontrollata che, dopo l’intervento dei soccorsi del CNSAS Maniago e di un l'elicottero ha registrato l’autonoma e indipendente fuoriuscita del parapendista con le attrezzature del volo.

Il secondo “incidente” aggiuntivo era stato segnalato – come il primo dei tre alla stazione del CNSAS di Udine tramite il 112 sloveno, e con l’elicottero della Protezione Civile le ricerche era state inoltrate nella zona tra la il Chiampon e il Gran Monte. Anche in quest’ultimo caso, fortunatamente, l’atterraggio, pur anomalo, non aveva avuto conseguenze per “pilota e vela”. 24 Agosto 2017

Parapendio, ne precipita uno anche il 21 Agosto

Ma quanti sono? Quanti volano? A quanto ammonta la flotta dei parapendio (ma anche dei deltaplani, degli ultraleggeri e dei droni) in Italia? E quanti sono i “piloti” certificati da ENAC per operare su tali mezzi aerei? Comunque la sequenza dei deltaplani in difficoltà in qualche fase del volo e segnalata dai media del Belpaese, appare anomale e, nello stesso tempo, rilevante. Probabilmente, tuttavia, la casistica incidentale è più ampia dei resoconti “giornalistici”. E’ difficile essere documentati e tempestivi nel segnalare le difficoltà che si segnalano in questa genere di spettacolare e appassionante attività di volo. Stavolta l’incidente rimanda all’ennesimo parapendio incastratosi in uno o più alberi. Stavolta il “pilota” è riuscito a liberarsi da solo: è successo in prossimità del Lago del Segrino: illeso il parapendista.

L’evento sarebbe avvenuto intorno alle 12.30 di lunedì 21 agosto, sulla sponda canzese del Lago del Segrino, nell’intorno di un percorso ciclopedonale, sotto gli occhi di numerose persone. Il parapendio precipitato avrebbe perso quota e solo le alberature avrebbero impedito danni maggiori.

I soccorsi Alpini e l’Elisoccorso di Como, oltre ai Vigili del Fuoco di Erba hanno permesso l’assistenza al parapendista bergamasco e il ricovero in ospedale per le analisi di rito. 22 Agosto 2017

Piper precipita il 20 Agosto 2017, nessun superstite

Un “incidente-caso” anomalo? Con un pilota e due passeggeri a bordo il Piper PA-28-161 Warrior II era decollato intorno alle 13.00 di domenica 20 Agosto dalla pista dell’aeroporto di Sion nel Vallese – Svizzera. Le condizioni meteo sarebbero state di CAVOK.

Il velivolo aveva per destinazione l’aeroporto di Bienne-Kappelen (LSZP), appartenenza all’aeroclub di Fluggruppe Seeland, immatricolato HB-PTL, si è schiantato in quota, su un valico alpino. Quali siano le cause e le dinamiche che hanno determinato la distruzione del Piper impattato sul Colle del Sanetsch (VS), lo investigherà l’agenzia svizzera Service Suisse d'Enquête de Sécurité (SESE). 21 Agosto 2017

Parapendio nei boschi, stavolta rimane incastrato tra i rami

Volava troppo basso per scelta o per problemi aero-tecnici? I soccorsi lo hanno liberato dall’incastro nella tarda mattinata di Giovedì 17 Agosto nella zona di Forni Avoltri in Friuli Venezia Giulia. Il parapendista è rimasto intricato tra i tanti rami di una zona boschiva e la sua vela, probabilmente, ha anche impedito di liberarsi autonomamente. La vela sarebbe stata separata dal “pilota” - che non avrebbe riportato ferite rilevanti – dalle squadre dei soccorsi del Cnsas e dai militari del Sagf della Guardia di finanza di Tolmezzo. Il recupero sarebbe avvenuto con un verricello per sbarcare tecnici e soccorritori che poi hanno separato l’incolume uomo dai rami e dalle funi. Il parapendista impigliato era stato avvistato solo dall'elicottero del 118 che aveva identificato principalmente la vela tra i boschi localizzati in una zona ripida tra Forni Avoltri e Malga Bordaglia. Quale la causa? Errore umano e/o contrattempi tecnici? A chi spetta l’ardua investigazione? 19 Agosto 2017

Ferragosto: precipitano altri due parapendio

Il 14 e 15 Agosto: ma chi investiga sulle cause e conseguenze? Il primo incidente è avvenuto intorno alle 16.45 di lunedì 14 Agosto nel corso di una serie di manovre di volo a San Liberato in provincia di Macerata. E’ sempre difficoltoso descrivere l’evento e inquadrarlo senza conoscere la situazione meteo, l’esperienza del pilota ai comandi e l’eventualità di un qualche fattore tecnico scatenante una situazione di volo “fuori controllo”.

Le poche note di cronaca riportate dai media locali riferiscono di un’improvvisa perdita di quota del parapendio – c’erano testimoni oculari? – e schianto in una boscaglia nota nel sentiero del “del Capretto”, nel territorio di San Ginesio. Solo traumi e lesioni per un 48enne subito soccorso dal 118, i vigili del fuoco e dal soccorso alpino. Con trasferimento in eliambulanza all'ospedale di Torrette.

Il secondo incidente in provincia di Bolzano martedì 15 Agosto. Stavolta tutto sarebbe avvenuto nella fase di in-volo. Per qualche ragione riconducibile al solito meteo-human factor e inconveniente tecnico, il parapendio sarebbe impattato a terra. Al suolo, poco dopo le otto del mattino nelle vicinanze del rifugio Cremona alla Stua, nelle vicinanze del lago della Stua, ad una altezza di circa 2.400 metri. La persona ai comandi, prontamente soccorsa, scrivono i media, dal Soccorso alpino ed è stato trasportato all'ospedale di Vipiteno dall'elicottero dell'Aiut Alpin. Le condizioni non del ricoverato non sarebbero state ritenute gravi. Dopo questa ennesima segnalazione occorrerebbe interrogarsi su quanti – nel corso di 12 mesi ad esempio - siano tali incidenti, inconvenienti gravi e inconvenienti: chi dispone di un qualche database a riguardo? 16 Agosto 2017

 

Parapendio in picchiata, ancora una vittima

Incidente di domenica 13 Agosto 2017: ma chi indaga? Stavolta il parapendio era partito dalla Slovenia ed è precipitato in località Montemaggiore-Taipana in provincia di Udine. Volava in un gruppo di parapendio per un'escursione da Caporetto, quando intorno alle ore 15.30 la sua vela – testimoniano gli amici – si sarebbe avvitata con la conseguente perdita di controllo del mezzo e un verticale schianto sparendo dalla vista dei restanti “volanti”. L’impatto con il suolo-zona collinare sarebbe avvenuto in uno spazio intenso e vasta e alta vegetazione-boschiva.

I soccorsi – prontamente interventi – non hanno che potuto accertare, dopo aver calato con un verricello un medico nella zona impervia - il decesso del 55enne di nazionalità inglese.

Il recupero del “parapendio” schiantato potrebbe evidenziare la causa dell’anomalia intervenuta. E’ stato un errore umano, un inconveniente tecnico e/o un effetto della situazione meteo contingente? Anche in questa circostanza diventa indispensabile l’intervento di un qualche investigatore qualificato nell’ambito di specifiche autorità “aeronautiche” italiane e, qualora il parapendio risultasse “immatricolato” UK o altro, anche a livello internazionale. 15 Agosto 2017

Flotta ultraleggeri, 11 Agosto 2017: ne precipita ancora uno

Stavolta i due occupanti si salvano con i paracadute. Era decollato da una aviosuperficie localizzata a Benevento (dalla pista di contrada Olivola?) ed è precipitato nella zona di Cassano allo Jonio, tra Lauropoli e Sibari. In provincia di Cosenza. Un qualche avaria e/o malfunzionamento al velivolo e/o al propulsore avrebbe indotto – per difficoltà nel controllo del mezzo – le due persone a bordo a lanciarsi con i paracadute. Incolumi il pilota e l’altro passeggero, praticamente una carcassa l’aeromobile schiantatosi a terra. Le note dei media locali riferiscono anche di condizioni meteo con vento a raffiche quando l’ultraleggero si è schiantato a terra. Sull’incidente – almeno al momento – è stata informata la Procura della Repubblica di Castrovillari, che dovrebbe aprire una inchiesta. L’evento incidentale, tuttavia, avrebbe bisogno di un qualche indagine tecnica svolta da esperti, di investigatori di ANSV, ENAC e/o esperti di Aviazione Generale. 14 Agosto 2017

Ancora un parapendio, stavolta precipita a Vedeseta-Bergamo

Grave un 46enne, immediatamente ospedalizzato con un elicottero. Errore umano e/o inconveniente riconducibile al mezzo-aereo? Gli interrogativi prima o poi dovrebbero essere svelati da una qualche indagine specifica su questo evento e, magari, esteso alla casistica più ampia dell’incidentalità del volo libero “minore” (deltaplani, ultraleggeri in genere). Ma chi spetta tale compito? Quale organismo tecnico è stato deputato ufficialmente a tale compito?

Questo ultimo incidente noto (quanti altri avvengono senza l’intervento dei soccorsi e si risolvono con qualche ammaccatura del volante e non diventano cronaca giornalistica?) è avvenuto intorno alle 17.00 di martedì 8 Agosto in località Cioss, localizzata lungo un sentiero che parte dal centro di Vedeseta – in provincia di Bergamo – finendo la corsa-volo su una pianta di noce. La vittima, ferita grave, che è stata rianimata, volava con altri tre parapendio stava planando nei prati sottostanti a Vedeseta, era l’ultimo nella sequenza delle manovre.

Alcune testimonianze sostengono d’aver percepito un rumore intenso e di aver visto il parapendio-vela avvitarsi, sfiorando alcune alberature sbattendo su una ultima. L’area è caratterizzata da vasti prati, boschi e alberi da frutto, con vari torrenti e ruscelli – quali il Chignolo e il Bordesigli – e l’intervento dei soccorsi – pur rapidi con un elicottero – via terra con una squadra della Croce Rossa è avvenuto solo con l’utilizzo di una mulattiera. 9 Agosto 2017

Concluso l'Italian Open di parapendio, un successo: ma con alcune code

Belluno, parapendio su un passeggero di una seggiovia. Se un fortunoso volo è finito sui cavi, appeso a testa in giù di una seggiovia/funivia sabato 29 Luglio, comunque incolume e senza gravi danni, a Gemona del Friuli dal 16 al 22 luglio si è svolto il Campionato Italiano. La manifestazione, organizzata da Volo Libero Friuli, dopo il la Paragliding World Cup del 2016 ha messo in campo voli su voli per l’aggiudicazione del primato italiano.

Come spesso accade se da un lato si manifesta una organizzazione accurata e un sistema di controlli, procedure e verifiche puntuali, con “piloti” professionalizzati, talvolta accade che la passione individuale ed una certa qual carenza nell’organizzazione del volo e della operazione da sviluppare, nel contesto geografico e meteo designato, ecco un qualche “incidente”.

Come evitare che l’incidentalità “occasionale” e/o contingente risulti casisticamente in riduzione se non irrilevante? Nelle scorse giornate due parapendisti, nella zona di Gemona-Taipana i Friuli sono entrambi finiti in ospedale. Uno che in un volo in coppia proveniente dalla limitrofa Slovenia ha perso il controllo ed è finito a terra nella zona di Campo di Bonis, con pochi danni. Tutto sarebbe avvenuto intorno alle 15.00 del 31 Luglio, avrebbe evitato alberature nello schianto finale e con alcune fratture conclusive e, in seguito, trasportato nell’ospedale più vicino (Udine).

Negli stessi frangenti un parapendista polacco è stato soccorso in prossimità dell’abitato di Montemaggiore, presso il Gran Monte. Avrebbe malpianificato la traiettoria di atterraggio, trovandosi troppo basso sotto la piana – più elevata – dove concludere il volo.

In pochi giorni – con condizioni meteo favorevoli e una adeguata organizzazione - il campionato italiano svoltosi sui cieli del Friuli hanno assicurato un’attività percorsa su 33 mila chilometri, con 1280 decolli e 207 arrivi + atterraggi. Con “incidenti” minori: due partecipanti hanno chiuso il volo su qualche alberatura.

I decolli della settimana di gara sono partiti dalla cima del monte Cuarnan, volando su una zona confinaria con la Slovenia al Friuli occidentale al confine con l'Austria. Gli atterraggi sono stati localizzati nella zona di Gemona del Friuli e Bordano e di Cercivento in Carnia. 3 Agosto 2017

Drone fuori controllo: stavolta precipita in un giardino in FVG

Altrove il Watchkeeper (UAV) confonde il "pilota remoto". Non è una novità. Nel gennaio 2015 un drone era finito anche nei giardini della Casa Bianca. Il Presidente Obama e moglie erano in visita ufficiale in India e il drone di un "amatore" - dopo un primo momento di incertezza - era stato catalogato come uno dei tanti eventi nel quale il responsabile - con certificato e perciò autorizzato dagli enti di controllo - aveva perso il contatto con il mezzo a "cosiddetto" pilotaggio remoto. L'autore, rimasto anonimo, aveva contattato il Secret Service ammettendo la responsabilità dell'accaduto. Con quali conseguenze, denuncia, ammenda e/o altro non si è mai saputo.

Negli ultimo giorni di Agosto 2016 ecco l'ennesimo drone, cosiddetto impazzito e/o fuori controllo, finire il suo volo in un giardino, stavolta a Sacile in Friuli V.Giulia. Anche in questo caso l'autore - non si è saputo se "pilota" in possesso di certificato e operatore autorizzato dopo aver superato un corso per Sistema Aeromobile a Pilotaggio Remoto (SAPR) rilasciato da soggetto autorizzato e/o possessore e appassionato dilettante di APR - si è presentato, scusandosi, dal proprietario della casa annessa, recuperando lo stesso drone.

La questione safety-security sul volo a distanza è sempre attuale. Dati stampa segnalano come solo nella zona di Pordenone, doveva è avvenuto l'evento citato, ENAC registrerebbe quasi un centinaio di richieste per il volo di droni ogni mese. Quello segnalato, dotato di una telecamera, avrebbe iniziato il suo volo nei pressi della stazione ferroviaria, avrebbe sorvolato un istituto scolastico e quindi sarebbe precipitato nel giardino privato. Cosa ha registrato quel video, con quali finalità, quanti casi equivalenti si potrebbero registrare ogni giorno anche nel Belpaese? Sono da considerarsi voli illegali e le riprese video - non autorizzate - perlomeno una violazione alla privacy?

In Gran Bretagna le problematiche non sono dissimili, solo che le investigazioni degli enti-agenzie deputate al controllo rivelano l'ampiezza dell'emergenza droni. Riguarda anche gli esperti "piloti remoti" militari.

Lo schianto al suolo di un UAV della British Army avvenuto nel 2014, un Thales Watchkeeper ha consentito di verificare una realtà del tutto imprevista. L'inchiesta della UK Military Aviation Authority’ riguardante un mezzo a pilotaggio remoto militare controllato da personale professionale e autorizzato ha rilevato (il Report è del 12 Agosto 2016) come nel corso di un addestramento nei pressi del West Wales Airport quando il "velivolo" “pitched rapidly nose down” in prossimità del terreno in realtà il controllo riportava il drone atterrato a terra mentre stava invece volando ad una altezza di 10-15 piedi.

Il datalink di controllo remoto si era staccato per quattro volte e si era reinserito altrettante: nell'area i meteo hanno, in seguito segnalato, la presenza di fenomeni temporaleschi.

Il Report segnala : the crew put the Watchkeeper into “master override” mode, which would stop the system entering the automatic abort mode, and subsequently make the system “override every inherent safety abort mechanism”. Il sistema "automatic take-off and landing" (ATOL) ha riportato l'atterraggio del Watchkeeper che si era, nel frattempo schiantato al suolo. 2 Settembre 2016

Piloti, vertigini, disorientamento spaziale e "somatogravic illusions"

E' indispensabile un "training" specifico! Le investigazioni negli incidenti aerei hanno inquadrato da tempo la combinazione tra la fatica operativa e percezione della realtà e degli eventi operativi nelle fasi cruciali del volo: quelle nelle quali si registra circa l'80% degli incidenti. Nelle fasi in prossimità del suolo e a terra. Nella fase di accelerazione in pista, in decollo e in avvicinamento per l'atterraggio.

Le analisi riguardanti "Operator’s Guide to Human Factors in Aviation" e le "Human Performance and Limitations" hanno focalizzato le cosiddette "Managing Visual Somatogravic Illusions".

Lo studio nel corso di prove, test nel simulatori di volo avrebbero evidenziato la potenzialità letale di tali "comportamenti".

Fattori di disorientamento spaziale e errata percezione della posizione e/o del movimento lineare o angolare di un soggetto rispetto al piano della superficie terrestre sono di origine fisiologica e rimandano a illusioni visive, vestibolari. Si associano e determinano processi psicologici che innescano processi decisionali, e mentali, controllo operazionale e - talora - un sovraccarico nelle mansioni professionali espletate.

Il 21% degli incidenti avvenuti nella fase di avvicinamento-e-atterraggio sarebbero stati innescati - cause e concause - da situazioni scaturite da "disorientation or visual illusion".

Il "somatogravic illusions risk" sembrerebbe diventata, in "airline aviation" una emergenza da affrontare urgentemente. Vedi articoli e convegni ne l panorama internazionale della "Safety Aviation".

Le problematiche negative associate qualora non adeguatamente identificate e fronteggiate da precise procedure operative innescano riscontri sulla percezione-comportamento dei piloti, e sarebbero ascrivibili, tra l'altro a:

Gravito-inertial acceleration

The gravito-inertial acceleration (GIA) is the vector sum of the vector of gravitational acceleration (upward) and all other linear accelerations acting on the head

Somatogravic illusion

A somatogravic illusion is a false sensation of body tilt that results from perceiving as vertical the direction of non-vertical gravito-inertial acceleration or force

Somatogravic illusion during takeoff

The somatogravic illusion of ‘nose-up’ sensation after takeoff and the erroneous correction of the pilot to push the yoke forward has caused more than a dozen airline crashes

An aircraft accelerating from 170 to 200 knots over a period of 10 seconds just after takeoff, generates +0.16 G on the pilot

The GIA is only 1.01 G

The corresponding sensation is 9 degrees ‘nose up’

When no visual cues are present and the instruments are ignored, an unwary pilot might push the nose down and crash

Somatogravic illusion during final approach

An inexperienced pilot may perceive deceleration due to lowering the flaps as a steep nose-down sensation

On the runway, before the nose wheel touches down, the deceleration may be perceived as a too-low vertical attitude.

An erroneous correction to bring the nose up may cause damage

Caution

21 percent of approach-and-landing accidents involved disorientation or visual illusion

Flying in the simulator can provoke some of these illusions, but the GIA never exceeds 1 G and can not mimic the somatogravic illusion of false nose-up sensation due to acceleration or nose- down one due to deceleration

Conclusion

Would the best pilots be those who have no ‘misleading’ vestibular organ?

No, because they would not be able to stabilize their gaze to read the instruments

However, being aware of the misleading information of the vestibular organ is crucial; humans are not designed to fly

Debrief on your erroneous perceptions and realize that it is a perfectly human and normal sensation (we can’t help it). But, it is not suitable for flying

Confidence, competence and currency in instrument flying greatly reduces the risk of disorientation

Prioritize the workload; first fly the aircraft, then do everything else

Build up experience controlling the aircraft in an environment of conflicting orientation cues

Avoid disorientation by making frequent instrument cross-checks, even when the autopilot is on

Match the instrument readings with your internal mental representation of the flight path

Recover from disorientation by:

•Making the instruments read right, regardless of your sensation

Don’t trust your built-in equilibrium organs, particularly in low-visibility conditions

In moments of stress, make decisions based on the instruments; don’t fall back on your instinct or perceptions

Garbage in leads to garbage out.

The human equilibrium system is designed to function on land, to chase animals… not to fly aircraft. 24 Agosto 2016

Piloti e salute mentale, EASA propone test e checks

Dai pionieri aviatori, ai piloti, agli operatori e/o protesi di un sistema. EASA (European aviation safety agency) , finalmente, ha proposto una regolamentazione per aggiornare i test "medical fitness" dei piloti di linea con il "mental health assessments".

Dopo le raccomandazioni emanate dala EU's European Commission in relazione alla sicurezza delle operazzioni di volo, a seguito dell'incidente del volo 9525 Germanwings flight, schiantatosi sulle Alpe il 15 marzo 2015 con 150m vittime, ecco una prima iniziativa. La proposta dovrebbe concretizzarsi in una normativa entro la fine del 2016.

Dopo l'incidente della Germanwings causato dalla decisione del co-pilota di precipitare su un costo montuoso sono state riprese le iniziative - da tempo formulate - di sottoporre il personale di volo a test specifici.

Già in passato altri incidenti erano stati catalogati come riconducibili a comportamenti anomali dei piloti.

In dibattiti e convegni (ECAM 2014 Bucharest, Romania) precedenti al caso Germanwings gli esperti avevano analizzato ii seguenti casi:

- Japan Air Lines DC-9 crash into Tokyo Bay, 9 Feb 1982

- Royal Air Maroc ATR 42 crash in the Atlas Mountains, 21 Aug 1994

- EgyptAir Boeing 767 crash into the Atlantic Ocean, 31 Oct 1999

- Air Canada Boeing 767 146 passengers/9 crew Toronto to London, UK - 28 28 January 2008

- Jet Blu A320-200 flight from New York to Las Vegas- 27 March 2012.

Le criticità sottoposte all'attenzione dei medici furono e sono:

- Fatigue

- Anxiety

- Depression

- Mania

- Alcohol abuse

- Drug abuse

- Life Stressors.

Come evidenziare e diagnosticare preliminarmente gli aspetti psicologici e psichiatrici di tali esiti?

Quali esami strumentale e oggettivi adottare per registrare i primi sintomi di "anomalie comportamentali devianti" è uno dei temi della proposta EASA.

Il contesto operativo, estremamente competitivo e alla ricerca di costi di volo concorrenziali e in decremento costante agisce sul personale di volo e sui comportamenti soggettivi. I trascorsi status lavorativi di piloti e assistenti di volo, gli stili di vita elitari e le elevate retribuzioni, le carriere appaganti con orari di servizi e di volo, registravano una agiatezza e comfort lavorativo che le associazioni sindacali odierne - quando riconosciute - non sono in grado di perseguire e contrattare. Probabilmente lo stato di crisi economica e la competizione tra aerolinee non consente alle stesse compagnie aeree di mantenere condizione sociale e lavorativa del XX secolo.

Come diagnosticare un disturbo mentale in soggetti, in professionisti di specifiche attività come quelle del personale di volo? Quale cultura aeronautica e quale fitness psicologico assicurare, inoltre, ai piloti che operano su aeromobili sempre più computerizzati e il cui ruolo sembrerebbe collocarsi - formalmente e simbolicamente - tra una figura di pilota arcaico e di operatore di sistema e, talora, di mera "protesi di un sistema operativo"? Una realtà operativa, quest'ultima, vissuta anche in qualche altra realtà professionale. 20 Agosto 2016

Airbus 320 atterra sulla pista sbagliata: era anche un aeroporto diverso

In passato era, talvolta, accaduto, ma, nel XXI secolo, sembrava impossibile! Nuove strumentazioni, automatismi di bordo, mille computer, spazio aereo monitorato a radar civili e militari e un Airbus 320-200 è, alla fine "riuscito" ad atterrare su una pista di una aerobase localizzata a circa 19 chilometri (12 miglia) dall'aeroporto Regional di Rapid City, in South Dakota negli USA.

L'equipaggio della Delta Airlines, immatricolato N333NW, impegnato sul volo DL-2845 da Minneapolis a Rapid City Regional Airport con 130 passeggeri era stato autorizzato all'avvicinamento e atterraggio nsulla pista 14 dell'aeroporto regionale civile/commerciale ma è atterrato sulla pista 13 dell'aerobase Ellsworth Air Force: "in piena sicurezza e senza ripercussioni per aeromobile e occupanti".

Dopo circa 2 ore e mezza l'Airbus 320-200 è stato autorizzato a recuperare la destinazione originaria e "volare" con un breve decollato-atterraggio di pochi minuti sul vicino aeroporto di Rapid City.

Il ritardo complessivo del volo della Delta, quando è ripartito da Rapid City per la successiva destinazione è risultato di 3 ore e 10 minuti.

Il NTSB ha aperto la rituale investigazione al fine di determinare, oltre alla evidente responsabilità dei piloti, quali possano essere state le cause che non hanno "impedito" tale "incidente".

Un caso simile si era verificato nelle medesime circostanze-contesto operativo: nel 2004 era stato coinvolto un volo della Northwest Airlines. La pista 13 dell'aerobase Ellsworth Air Force aveva "attratto" il volo destinato sulla pista 14 di Rapid City.

Nel XX secolo si erano registrati altri atterraggi su piste diverse da quelle programmate, anche in Europa - anche su una pista chiusa dello stesso scalo - pareva, tuttavia, impraticabile potesse accadere nel XXI secolo, in modo particolare in uno spazio aereo "monitorato" e da parte di piloti superqualificati e assistiti da computer e superstrumentazioni. Ma il volo a-vista a fronte degli standards e imperativi del volo strumentale (?) e computerizzato sembrerebbe avere un "fascino unico"! 15 luglio 2016

Il Rapporto Informativo 2014 ANSV e il Volo da Diporto Sportivo (VDS): ultraleggeri

La realtà appare immutata se non aggravata: ma chi deve intervenire? L'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) ha periodicamente segnalato lo stato del volo da diporto sportivo e la sicurezza del volo. Ogni Rapporto Informativo annuale ha relazionato il database ricevuti di incidenti ed inconvenienti registrati ufficialmente.

Il coinvolgimento degli aeromobili dell'aviazione turistico-sportiva ha spesso evidenziato le criticità di questo comparto.

Le criticità - al solito - rilevava anche in passato ANSV - "riguardano sia i piloti (che tendono a sottovalutare la pianificazione del volo, l'analisi delle informazioni meteorologiche e l'esecuzione dei necessari e puntuali controlli dell'aeromobile, o non osservano le più elementari norme di prudenza operativa), sia l'organizzazione a terra, dove non è infrequente trovare professionalità insufficienti e strutture non adeguate. Sulla base di quanto rappresentato, l'Agenzia ritiene doveroso rivolgere a tutti gli operatori dell' aviazione turistico-sportiva un pressante richiamo al rispetto delle procedure ed alla massima disciplina di volo".

Dopo alcuni anni è forse cambiato qualcosa?

Ecco cosa rileva ancora ANSV nel Rapporto Informativo 2014.

"Nel 2014 ha aperto 53 inchieste di sicurezza (44 incidenti e 9 inconvenienti gravi)....28 per la categoria VDS volo da diporto o sportivo (ultraleggeri, deltaplani, ecc..) con 20 vittime nell'aviazione generale e nessuna nell'Aviazione Commerciale e Lavoro Aereo."

A pagina 48 nella sezione Aviazione turistico-sportiva

"In generale, i fattori all'origine degli eventi occorsi nel 2014 agli aeromobili VDS sono sostanzialmente sempre gli stessi già segnalati dall'ANSV nei precedenti rapporti Informativi, a riprova di quanto sia difficile mitigare le criticità, in termini di sicurezza del volo, presenti nel comparto in questione. Come già precisato in passato, la difficoltà di poter svolgere una efficace azione di prevenzione deriva dal fatto che si è in presenza di un comparto caratterizzato da una realtà umana alquanto eterogena sotto il profilo organizzativo ed operativo, peraltro non adeguatamente standardizzata in termini di professionalità nell'esercizio delle operazioni di volo.

I fattori ricorrenti all'origine degli eventi occorsi aglia eromobili dell'aviazione turistico-sportiva si possono cosi riassumere:

- inadeguata conoscenza delle caratteristiche e delle prestazioni dell'aeromobile;

- inadeguata conoscenza del fenomeno aerodinamico dello stallo, sopratutto in concomitanza con la effettuazione di determinate manovre;

- inadeguata pianificazione del volo, in termini di verifica delle condizioni metereologiche esistenyi e previste; definizione del peso e del centraggio dell'aeromobile; approfondimneto delel caratteristiche orografiche del territorio sorvolato; studio dell'aeroporto/aviosuperficie di destinazione o dell'area di atterraggio; conoscenza della tipologia di spazi aerei interessati dal volo e dei relativi servizi forniti dai competenti anti ATS;

- inosservanza delle regole dell'aria;

-criticità nella formazione dei piloti,

- sopravalutazione delle proprie capacità di pilotaggio.

Nelle raccomandazioni di Sicurezza ANSV in relazione al VDS.

"Il volo VDS consiste nell'attività svolta con apparecchi VDS per scopi ricreativi, diportistici o sportivi, senza fine di lucro. Sono apparecchi per il volo VDS quelli aventi le caratteristiche tecniche contemplate dall'allegato alla legge 25 marzo 1985 n. 106. Il decreto del Presidente della repubblica 9 luglio 2010 n.133 contenente il "Nuovo regolamento di attuazione della legge 25 marzo 1985 n 106, concernente la disciplina del volo da diporto ....". 14 maggio 2105

Controllori di volo (ATC) e la "Posizione di Garanzia"

(by ATC BATTER)

Autorevoli esperti in campo giuridico, tecnico investigativo e associazioni professionali di categoria in seguito alle sentenze, di grado di giudizio diverso, (Cagliari n°204 del 17/03/08 e Cassazione n°22614 del 6/06/08) hanno più volte evidenziato la problematica della “Posizione di Garanzia” posta a carico dei Controllori del Traffico Aereo, coinvolti nei rispettivi incidenti, da parte dei diversi organi giudicanti.

Un gran discernere ed un puntuale distinguo di situazioni e posizioni diverse e diversificate che conducono ad una precisa ed inequivocabile condivisa perplessità. E non è certo in discussione il principio giuridico, in quanto tale, bensì la sua ritenuta applicabilità nei contesti trattati.

Ma, da ex operativo, vado oltre e mi pongo alcune semplice domande. 

Gli Enti preposti alle funzioni d’istituto hanno attivato una campagna informativa ed addestrativa  finalizzata ad “educare” il personale operativo su tale argomentazione, non certo peregrina?

Al bando (1) ogni riserva mentale che intraveda in tutto ciò una qualsivoglia “rigidità comportamentale di diniego preventivo”, (2) a fronte di una legittima richiesta di poter eseguire una procedura prevista da normativa ICAO, e Nazionale conforme a rispettivi recepimenti (che racchiuda in se norme e dettami comportamentali non necessariamente sempre richiamabili in TBT perché regola generale), una risposta negativa dall’operativo CTA non assume forse un carattere impositivo doveroso e altrettanto legittimo? A prescindere?

Pare, infatti, essere più “utile” la posizione del dover spiegare e giustificare un diniego all’utenza (o al provider, o al regulator), quando felicemente a terra.

Diverso è rispondere all’Organo giudiziario sul “consenso autorizzativo” emesso in base ad una norma generale che non contempli l’obbligatorietà del “richiamo” di tutti i parametri numerali e non. E questo indipendentemente dall’esito del volo.

L’uso del termine “utile” non rappresenta un classico opportunismo ma una dovuta e doverosa opportunità per il Controllore del Traffico Aereo (a fronte della difficoltà e della diversità interpretativa da parte dei diversi Organi coinvolti).

E non si tratta solo di Controllori; ma in questo contesto si parla di Controllori del Traffico Aereo. 03 febbraio 2010